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Eric Hollreiser: “vi spiego le strategie di PokerStars nel mercato delle sponsorizzazioni”

Felipe Ramos, Vanessa Selbst, Jason Mercier, Bertrand “Elky” Grospellier e Marcin Horecki: cosa hanno in comune questi/e players? A fine 2017 hanno dato il loro personale addio al Team Pro di PokerStars. Il mancato rinnovo di Selbst, Mercier ed Elky fa ancora rumore, essendo tre figure storiche della room numero uno al Mondo.

Mercier ha spiegato nel dettaglio che gli impegni familiari (ha un bimbo di pochi mesi) gli impedivano di girare il mondo per promuovere la famosa picca rossa. Vanessa Selbst è stata attratta dalle sirene di Wall Street mentre il pro francese ha lasciato PokerStars dopo 14 anni (!) ed ha commentato: “il team pro era una parte fondamentale della loro strategia ma era evidente che negli ultimi anni non fosse più così”. Elky ha fatto centro.

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Eric Hollreiser

PokerStars non punta più sui giocatori presenti nei live: preferisce investire nelle celebrità ed in poker pro con determinate caratteristiche, per lo più streamer (ne parleremo più diffusamente in seguito).

Le strategie spiegate da Eric Hollreiser

A spiegare l’evoluzione delle strategie elaborate sull’Isola di Man e nel nuovo quartier generale di The Stars Group in Canada, ci ha pensato lo storico portavoce Eric Hollreiser, ora Vice Presidente Corporate Comunication del gruppo.

Hollreiser è stato contattato da PokerNews e nel dettaglio ha evidenziato quali sono le nuove strategie marketing: “la società valuta in modo costante il proprio elenco di professionisti e cerca il giusto mix di rappresentanti – giocatori e non – per raggiungere gli obiettivi marketing”.

La storia: la corsa agli armamenti

“Tra PokerStars e Full Tilt c’era una corsa agli armamenti, una competizione serrata a chi ingaggiasse più giocatori professionisti. Dopo il Black Friday, la “scomparsa” di Full Tilt e l’acquisizione del brand, c’è stato un netto calo nella concorrenza dei poker pro e in generale nei tornei live”.

PokerStars ha iniziato a cambiare strategia nel 2012 quando ingaggiava players solo in occasione di eventi televisivi o di final table di eventi majors.

 

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Hollreiser ha assunto il ruolo di responsabile delle sponsorizzazioni nel 2014 ed ha capito che alcune cose stavano cambiando dinanzi ai suoi occhi: stava calando le ore di poker in televisione ed anche l’interesse era diverso rispetto a prima. Molti mercati volgevano alla piena maturità e “per alcuni canali mainstream diminuiva l’appeal nei confronti dei poker players”.

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L’esplosione dei social e del culto delle celebrity

Esplodeva la popolarità per i social media e per il “culto” di alcune celebrity. Così i poker pro live non erano più il modo migliore per raggiungere il pubblico. Iniziò da quel momento il trend di ingaggiare sportivi top come Rafa Nadal, Cristiano Ronaldo e Neymar, personaggi con decine di milioni di followers. Ed ora il testimone è passato ad Usain Bolt e Kevin Hart.

Operazioni e investimenti marketing costosi che, naturalmente, hanno assorbito una parte importante del budget destinato ai poker pro: “con l’incremento dell’ingaggio delle stelle sportive, c’era una minore domanda per i giocatori sponsorizzati da parte del team marketing” ha affermato Hollreiser. “Così noi abbiamo continuato a ridurre il roster dei professionisti”.

C’è da fare una puntualizzazione: PokerStars ha sempre puntato sugli sportivi. Pensiamo a Boris Becker, Alberto Tomba e Gigi Buffon, in un’epoca pre-social. Ma era anche il momento del boom del poker pre-Black Friday. PokerStars re-investiva in Europa gli enormi profitti accumulati negli States. Oggi i budget promozionali sono diversi.

I nuovi poker pro

C’è un altro importante aspetto: non è vero che la room numero uno al mondo non stia ingaggiando anche giocatori. Bensì è alla ricerca di profili diversi rispetto a qualche anno fa. La presenza nei live e le performance online hanno perso di rilievo e non sono più così determinanti, per le ragioni spiegate poc’anzi dal direttore della comunicazione di The Stars Group.

Nella categoria dei giocatori di poker, i marketing manager di Stars hanno voluto correggere il tiro (e questa tendenza è in gran parte confermata anche dalle altre rooms): “i nostri ambasciatori non devono essere solo dei poker pro vincenti e credibili ma devono essere in possesso anche di altre caratteristiche: devono essere proattivi e creativi nella produzione di contenuti multimediali che possono raggiungere maggiore audicence”.

Nella seconda parte (che pubblicheremo domani) verrà spiegata la strategia marketing nel dettaglio per il 2018 da Hollreiser, oltre alle peculiarità che devono avere nello specifico i nuovi ambasciatori.

Fine prima parte – continua 

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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