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Erik Seidel negli ultimi due anni ha compiuto sfracelli al tavolo verde, inanellando una impressionante serie di risultati in particolar modo nei tornei High Roller, che gli hanno fruttato oltre sei milioni di dollari.
UNA QUESTIONE DI NUMERI - Parlando di queste straordinarie performance, lo statunitense attribuisce da un lato alla buona sorte e dall'altro alla struttura di questi tornei le cause principali del suo successo: "Credo che quando si gioca da molto tempo prima o poi è probabile imbattersi in una good run, come è successo a me. Inoltre in questi tornei il numero di partecipanti è molto ristretto, questo riduce la componente di fortuna che invece si fa più marcata in eventi da centinaia o migliaia di partecipanti".
Seidel, intervistato da PokerListings mentre si trova all'EPT di Montecarlo, sottolinea anche come a suo avviso alcuni giovani giocatori non siano ancora riusciti ad adattarsi in pieno alla peculiare struttura di questi eventi High Roller, in cui lui invece pare essersi calato alla perfezione.
GOODBYE LAS VEGAS - Come amante di questo genere di tornei, non poteva evidentemente mancare al torneo da un milione di dollari che si giocherà alle WSOP, sebbene Las Vegas potrebbe presto salutarlo dopo che per anni Erik ci ha vissuto: "Ci abito dal 1995, e nonostante mi piaccia ancora sento che quando mi trovo a New York è tutta un'altra cosa, quindi sto seriamente pensando di trasferirmi laggiù".
L'AFFAIRE FULL TILT -Infine, non poteva mancare un suo commento alla notizia che PokerStars starebbe trattando l'acquisto di Full Tilt Poker, una buona notizia dal suo punto di vista: "Come molti altri sono rimasto piuttosto disgustato, sia per quello che è successo che per come le cose sono state gestite. Fortunatamente adesso pare che tutto si risolverà per il meglio, ma questo non cancella i disagi che troppe persone hanno dovuto affrontare nell'ultimo anno".
