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Full Tilt taglia il contratto a 14 red pro: è la fine delle sponsorship?

[imagebanner gruppo="pokerstars"]Quando Rational Group salvò nel 2012 Full Tilt dalla bancarotta, ingaggio i tre giocatori più popolari degli high stakes (Ivey a parte): Tom Dwan, Gus Hansen e Viktor Blom. Sappiamo tutti come è andata a finire. Durrrr e il danese ai box, con "Isildur1" senza contratto e corteggiato da Unibet.

Il gruppo dell'Isola di Man ha inoltre ripercorso lo schema dei red pro, tanto caro alla precedente gestione firmata da Lederer-Ferguson-Bitar.

La vecchia Full Tilt aveva sotto contratto circa 150 red pro ed erano circa 200 i players pagati per dare action sul secondo sito di poker mondiale. Poi le cose sono cambiate con l'inchiesta dell'FBI e tutto quello che ne è conseguito.

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L'ex red pro Hana-Soljan

Nel 2012, Rational Group aveva ingaggiato 14 ambasciatori per rappresentare la red room in 4 circuiti del gruppo: United Kingdom & Ireland Poker Tour (UKIPT), Eureka Poker Tour, Brazilian Series of Poker (BSOP) e Australia New Zealand Poker Tour.

Dustin Iannotti, Senior Manager Pro & VIP Marketing di Full Tilt, aveva selezionato per il suo team: Sin Melin, Dermot Blain, Ben Jenkins, Martins Adeniya, Robert Cezarescu, Hana Soljan, Andras Nemeth, Jonathan Karamalikis, Liam O’Rourke, Tom Grigg, Larissa Metran, Caiaffa Rafael, Carlos Mavca e Leonardo Toddasso.

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Con l'avvento di Amaya però le politiche marketing sono state rivoluzionate: Full Tilt ha lanciato un'aggressiva (e costosa) campagna pubblicitaria televisiva (in particolare nel Regno Unito) e non sono stati rinnovati i contratti ai 14 red pro.

Le strategie delle rooms oramai sono chiare: investire in strumenti che possano avvicinare soprattutto giocatori casuali e far conoscere il fenomeno del poker al grande pubblico. In questo contesto i red pro hanno meno senso.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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