Sembra strano pensare che chi si aggiudicherà i 240mila euro del primo premio martedì prossimo all'IPO10, lasciandosi dietro 2491 avversari, non guadagnerà punti per il ranking di Global Poker Index. Eppure è così: per quello che è ormai da considerare come il più collaudato sistema di classificazione per tornei di poker live al mondo, i tornei con buy-in inferiore ai 1.000$ è come se non esistessero.
Se consideriamo che il limite minimo era prima di 1.500$ ed è stato poi abbassato a 1.000$, la tendenza del mercato mondiale appare analoga a quella italiana, dove i tornei a buy-in medio e basso stanno vivendo una sorta di seconda giovinezza. Con le dovute eccezioni, i tornei ad alto buy-in (da 2.000 a 10.000€) sono in sofferenza un po' dovunque, ma se in buona parte degli eventi internazionali si tende a spalmare la spesa dei giocatori con varie formule di riacquisto (il re-entry o l'ultimo arrivato Accumulator) che calmieri i buy-in ma strizzando l'occhio ai regular senza problemi di bankroll, da noi invece si registra una impetuosa crescita delle iscrizioni nei tornei low cost, di cui IPO è un esempio anche troppo eclatante e meritevole di trattamento a parte.
Certo la sensazione è che, in Italia, ci si sia tardivamente resi conto che l'offerta di eventi ricchi era eccessiva, o almeno non sostenibile per un paese in un momento di forte contrazione economica. Viceversa, formule che riescono a sposare poker e divertimento, con buy-in contenuti, belle strutture e payout accattivanti, hanno riguadagnato mercato con impressionante prepotenza.
Arriverà il momento in cui GPI inserirà eventi come IPO, Pokerclub Live Series, ESPT, Tana Delle Tigri, Mini IPT? Difficile, e non tanto per una questione discriminatoria nei confronti del poker low cost, quanto per la prevedibile pioggia di tornei che si andrebbero ad aggiungere a quelli già tracciati.
Difficile dunque, anche se non impossibile. Nell'attesa, ecco le classifiche settimanali di Global Poker Index, con una top ten invariata (ma attenzione alla crescita di Paul Volpe, ora 16°) e un ranking italiano che vede Salvatore Bonavena (foto sopra) nuovamente a ridosso della top 100. Il calabrese scavalca il calante Fundarò (-22 per lui) ed è nuovamente lui il primo inseguitore di Rocco Palumbo. Da registrare anche l'uscita, dopo diversi mesi, di Mustapha Kanit dal GPI300: è l'inevitabile conseguenza di una certa carenza recente di risultati, ma uno come "Mustacchione" è sempre in grado di rialzarsi.
GPI300 top 10
#1 — Marvin Guido Rettenmaier 3212.95
#2 — Michael Watson 3051.78
#3 — Philipp Gruissem 3002.28
#4 — Bertrand Grospellier 2884.55
#5 — Joseph Cheong 2859.02
#6 — Bryn Kenney 2839.41
#7 — David Sands 2768.55
#8 — Ole Schemion 2718.92
#9 — Jason Mercier 2682.86
#10 — Michael Mizrachi 2669.60
GPI300 Italy
#95 (+1) Rocco Palumbo 1669.44
#110 (+5) Salvatore Bonavena 1602.68
#121 (+1) Jeff Lisandro 1565.37
#124 (-22) Giacomo Fundaro 1559.64
#141 (+10) Andrea Dato 1484.43
#168 (-3) Alessandro Longobardi 1393.92
#185 (-2) Marco Leonzio 1331.56