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Confessioni di un pro: “Il poker non mi diverte, ma quale lavoro da $200 all’ora ti dà tutta questa libertà?”

Nel mondo del poker esistono due tipi di professionisti: quelli che amano la notorietà e giocano anche per essere riconosciuti, intervistati e idolatrati, e quelli che invece inseguono esclusivamente il profitto.

Alla seconda categoria appartengono molti professionisti del cash game live che, come abbiamo già spiegato, preferiscono i soldi facili di una partita privata ai complimenti per la vittoria in un torneo prestigioso.

Eppure la vera dimensione del professionista cinico e interessato esclusivamente al profitto è quella dell’online.

Il grinder online anonimo ma estremamente vincente

Da quando internet ha dato la possibilità a chiunque di scaricare una poker room, registrarsi e giocare a soldi veri, si è venuta a creare una nuova prospettiva lavorativa che ha affascinato migliaia di persone in tutto il mondo: quella del pro che si guadagna da vivere con le sue abilità direttamente da casa, senza dover sottostare ad alcun obbligo.

Per molti, la figura del grinder che nella tranquillità della sua stanza accumula centinaia di migliaia di dollari cliccando su un mouse ha un fascino ben più grande rispetto a quello di una superstar come Daniel Negreanu.

Daniel Negreanu a Montecarlo

Kid Poker è ricco, vive a Las Vegas, guida una Tesla da $250.000, ma non è completamente indipendente: deve partecipare a eventi promozionali per Pokerstars in giro per il mondo, è costantemente sotto la luce dei riflettori (e di conseguenza ha una nutrita schiera di haters) ed è costretto a interagire continuamente con sconosciuti, che siano giornalisti, blogger, fan o tournament director in cerca di un’opinione.

Quando il poker non è un gioco, ma solo un lavoro

Sia chiaro: la vita di Daniel Negreanu è un sogno. Ma non è il sogno di tutti. C’è chi nel poker non vede un gioco, un divertimento o un trampolino verso la notorietà, ma un mezzo per raggiungere una libertà che quasi nessun altro lavoro può garantirti.

Bertie “bigstealer” Bayley è un giovane professionista inglese che la vede esattamente così.

Pur iniziando solo pochi anni fa, è già riuscito a guadagnare una cifra tra i $500.000 e il milione di dollari (solo negli MTT Online vanta vincite per $599.000).

Ciò che lo ha sempre colpito del poker era la possibilità di guadagnare soldi in maniera indipendente, senza dover rispondere a nessuno delle sue decisioni. Per lui questo aspetto è il più importante in assoluto, ed è l’unico che conta.

 

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Bertie “bigstealer” Bayley, il pro a cui non piace giocare

Io gioco a poker solo ed esclusivamente per finanziare il mio stile di vita“, ha dichiarato in un’intervista per HUSNG.com.

In realtà non mi piace molto il poker. Ovviamente mi piace vincere, ma questo perché sono competitivo. Il mio punto forte sta nel non avere emozioni quando gioco; così non permetto mai che l’ego interferisca con il mio lavoro”.

Dal momento in cui ha deciso che sarebbe diventato un pro, Bertie si è mosso con un unico obiettivo: fare più soldi possibili.

Ha ottenuto lo status di Supernova Elite al primo tentativo imparando a conoscere nei minimi dettagli tutti i software di supporto consentiti da Pokerstars. Sempre affidandosi a questi strumenti, ha effettuato una transizione vincente dal cash game agli MTT, fino a diventare un regular degli Spin&Go high stakes sul dot com.

“Quando volevo lo status di Supernova Elite mi sono fatto un c**o quadrato per essere davvero bravo nei 6-max hyper turbo high. Alla fine dell’anno avevo un EV del 2.7%, e penso che solo un paio di persone in tutto il mondo siano in grado di fare meglio“.

Robot ai tavoli…

Il taglio al VIP System di Pokerstars lo ha spinto a cambiare specialità, ma il suo approccio robotico è rimasto: quando si siede davanti al pc, esclude tutta l’emotività e vede nel poker una semplice opportunità di guadagno.

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Niente giocate per impressionare gli avversari, niente provocazioni in chat o suoi forum, niente chiacchiere da bar con i colleghi reg, niente sfide sui social network: per lui conta solo incassare.

Se qualcuno dice che faccio schifo a poker, non mi fa alcun effetto“, dichiara in relazione alla sua capacità di estraniarsi e concentrarsi solo sul profitto.

“Quando mi criticano faccio review per imparare e migliorare. Non mi importa niente del resto. Io gioco solo per me stesso, e se faccio degli errori sono io l’unico a subire un danno. Quando sbaglio, sto indirettamente mettendo a rischio lo stile di vita che il poker mi consente di avere”.

… pieno di vita lontano dal poker

Questo atteggiamento robotico può sembrare eccessivamente freddo e distaccato, ma ciò non significa che Bertie sia un robot anche nella vita reale. Al contrario, è un grandissimo appassionato di viaggi, che sfrutta ogni occasione per visitare una parte nuova del mondo.

Chi pensa che si tratti di un nerd attaccato 24 ore su 24 allo schermo di un computer si sbaglia: negli ultimi due anni, Bertie ha visitato quasi tutta l’Europa, il Canada, le principali città degli Stati Uniti, il Perù, il Messico, Panama, il Myanmar, l’Indonesia, l’Australia, la Nuova Zelanda, le Bahamas e le Isole Cayman.

Bertie in Perù

Nessun lavoro è come il poker

Ma non chiamatelo grinder-viaggiatore: per lui il poker è un lavoro, e come tale va considerato.

Quando viaggia è in vacanza, quando è a casa grinda per potersi permettere una vita molto agiata. Dal suo punto di vista, essere un pro è grandioso proprio per questo motivo.

“Il poker mi entusiasma solo in un senso: è estremamente improbabile avere il mio stile di vita con un lavoro diverso dal mio, considerando che ho un guadagno orario di $200 all’ora (rakeback e bonus inclusi, parliamo di un massgrinder sul dot com, ndr)”.

“Solitamente i lavori che ti consentono di avere la stessa libertà di cui gode un poker pro hanno delle paghe orarie molto basse. Quindi, non posso che apprezzare di essere nella situazione in cui sono”.

Il segreto di “bigstealer”: non permettere alle emozioni di influire sul giudizio

Non avrà grande passione per il poker, ma Bertie “bigstealer” Bayley è comunque l’idolo di migliaia di aspiranti professionisti. E se oggi vanta un piccolo patrimonio accumulato grazie al “gioco”, è merito di una mentalità cinica e vincente di cui lui stesso va fiero.

“Quando avrò finito con il poker troverò altri campi in cui investire”, ha dichiarato in riferimento ai piani futuri. “Si parla tanto di Bitcoin e crypto currency ma io ho bisogno di fare delle ricerche approfondite prima di lanciarmi in un investimento”.

Non sono uno che mette soldi a caso e spera di avere un profitto. Prima di fare qualsiasi cosa, devo aver analizzato lo scenario con grande freddezza. Io odio giocare d’azzardo“.
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