È risaputo che il Big Game asiatico, ovvero le partite di poker high stakes più alte in circolazione, sia accessibile solo a un ristrettissimo numero di pro. È altrettanto risaputo che uno dei requisiti per potervi accedere sia quello di essere un giocatore divertente, capace di intrattenere le whale presenti al tavolo (quasi sempre ricchissimi businessman cinesi che non parlano nemmeno inglese) con un gioco quanto più spettacolare possibile.
Tom Dwan, uno dei pochi che partecipa regolarmente a queste partite, lo ha ammesso chiaramente: se oggi continua a giocare così LAG è anche per "far divertire" i suoi avversari.
Il profilo del pro invitato al Big Game asiatico è chiaro: un giocatore molto loose nel gioco ma anche una persona capace di ridere e scherzare con gli altri anche quando è coinvolto in piatti da milioni di dollari. Essere un gambler, poi, è un altro punto a favore.
Visto questo identikit, molti si sono chiesti nel corso del tempo perché Gus Hansen non abbia mai partecipato regolarmente alle partite di Macao e delle altre capitali high stakes d'Asia. D'altronde The Great Dane è un intrattenitore nato, un maniac e un gambler nell'animo, eppure ci sono poche notizie della sua partecipazione alle partite orientali.
Da un recente post sul suo account Instagram, però, si intuisce che recentemente debba aver partecipato per forza a una o più partite in Asia. La prova? Una serie di mazzette di dollari di dollari di Hong Kong...
Gus Hansen ha partecipato al Big Game asiatico?
Gus Hansen ha scritto un post un po' polemico sul suo account Instagram, in riferimento a un recente scandalo che ha colpito il CEO della più grande banca della Danimarca, il suo paese natale: "Quando devo portare dei contanti fuori dal mio paese devo firmare carte su carte, una misura per fermare il riciclaggio di denaro. Nel frattempo il CEO della banca danese più grande è stato beccato a riciclare due miliardi di dollari e gli è stato detto: Non ti licenziamo ma forse è meglio smettere. Che mondo strano!"
Tralasciando le questioni politiche, ciò che più colpisce sono le banconote estere che Gus ha dovuto dichiarare. Si tratta infatti di tre mazzette di dollari di Hong Kong, la valuta utilizzata in tutte le partite high stakes di Macao. I businessman cinesi vogliono giocare solo con i dollari di Hong Kong, motivo per cui anche durante la trasferta in Montenegro di quest'estate i premi dei tornei high roller erano proprio in questa valuta.
Gus Hansen ha quindi partecipato o sta per partecipare a una o più partite high stakes in Asia, altrimenti non si spiegherebbe il motivo per cui possiede e vuole portare fuori dal suo paese natale i dollari di Hong Kong. Chiaramente si tratta di una supposizione, mentre una certezza c'è: a breve rivedremo Gus impegnato nel Big Game di Las Vegas.
Intanto The Great Dane vola a Las Vegas
Ad annunciarlo è stato lui stesso, sempre su Instagram. Stavolta con un video nel quale ha dichiarato: "Yo, yo, yo. Sono all'aeroporto di Copenaghen, 15 ore e sarò a Las Vegas. La domande che si fanno tutti è: sarà un grande autunno oppure è l'inizio di un inverno molto lungo? Ve lo farò sapere..."
Oltre a giocare nel solito Big Game della Bobby's Room del Bellagio (dove si tiene la partita di Mixed Games più alta al mondo), Gus tornerà anche a competere al tavolo di Poker After Dark, show televisivo sul poker che lo ha aiutato a diventare una superstar internazionale del giochino. Al tavolo con lui il leggendario Doyle Brunson, Dan "Jungleman12" Cates, Scott Seiver, Nick Schulman e Brandon Adams.
E quale modo migliore per dare l'addio alla sua Montecarlo prima della partenza per Las Vegas? Ovviamente con una festa "delle sue"...