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I tre volti di Las Vegas: il baro, la guardia, il mago (2a parte)

L'Aria Casino, a Las Vegas, da quando ha aperto i battenti sul finire del 2009 si è subito imposto come sinonimo di eccellenza: per i giocatori questo significa tavoli sempre pieni ed un servizio impeccabile, per la proprietà che nessuno è in grado di portar fuori un nichelino senza che qualcuno se ne accorga.

Quel qualcuno è Ted Whiting (nella foto, courtesy of The Verge), responsabile della sorveglianza interna. Ha cominciato la propria carriera nel 1989 facendo tutta la gavetta necessaria: prima dealer, quindi cassiere, poi addetto alla sorveglianza di casinò come il Mirage, fino ad approdare all'Aria.

"Che si tratti di un tavolo da poker, piuttosto che di una slot machine o di un qualsiasi altro gioco - spiega a The Verge - se vi trovate qui per imbrogliarci noi sapremo chi siete, e saremo in grado di prendervi".

Del resto, passare inosservati all'Aria è praticamente impossibile. Nonostante la superficie dedicata al gioco misuri complessivamente 14.000 metri quadrati - pari a due campi da calcio - ci sono installate 1.100 telecamere, di cui 50 in grado di riprendere a 360 gradi.

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L'attenzione, oltre alle entrate per identificare i volti, è naturalmente sui tavoli, e Whiting sa esattamente quello che deve cercare: "Possiamo controllare che non portino carte proprie, o che non nascondano microcamere nel palmo della mano, siamo in grado di risalire ad immagini vecchie di una settimana".

I controlli sono quotidiani, ed analizzano anzitutto il flusso di vincite e perdite di ciascun tavolo: se questo si discosta significativamente dalla media attesa, ecco che le immagini vengono passate al setaccio, per cercare di scoprire chi ha vinto così tanto, e soprattutto come.

Nonostante questo, Ted ammette che i truffatori saranno sempre un passo avanti a quelli come lui, destinati ad inseguire: per scoprire in che modo, oggi come ieri, si continui a cercare di forzare la fortuna con metodi non proprio ortodossi, non ci resta che conoscere Jason England, nel prossimo ed ultimo articolo (fine della seconda parte).

Leggi qui il primo "capitolo", dove a prendere la parola è il mago del blackjack Arnold Snyder.

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