[imagebanner gruppo=gdpoker] Patrick Leonard non è un giocatore molto noto a livello internazionale e solo pochi giocatori e "addetti ai lavori" conoscono il nome di questo grinder, che in carriera ha comunque vinto più di 1.3 milioni di dollari giocando i tornei su Pokerstars.com. Di lui abbiamo parlato recentemente per una mossa da vero bullo messa in mostra in un satellite online ma in questo articolo fattori come l'ego e l'arroganza sono decisamente fuori luogo.
Il player inglese ha infatti ottenuto una discreta notorietà solo negli ultimi giorni, quando ha scritto un lungo post sul forum americano Twoplustwo per raccontare il grande cambiamento personale che ha messo in atto nell'ultimo anno e che gli ha permesso, a suo dire, di diventare un giocatore molto più forte rispetto a prima.
Leonard ha scritto sul forum di quanto il suo gioco sia migliorato grazie alle lezioni di Elliot Roe. Stiamo parlando di un poker coach? Non proprio, almeno non nella concezione tradizionale: Roe, infatti, è un mental poker coach, ovvero una figura che aiuta i giocatori a raggiungere lo stato mentale migliore per poter dare il meglio al tavolo, utilizzando spesso e volentieri l'ipnosi.

Secondo Roe, il problema di Leonard era dovuto ai "demoni che si annidavano nel fondo della sua testa", ovvero a tutte quelle scelte di cui il giovane player si pentiva e vergognava, che lo rendevano insicuro e incapace di prendere le migliori decisioni a poker.
Più nello specifico, il problema di Patrick Leonard era costituito da cinque call fatti al river nel corso dell'ultimo anno che avevano avuto un impatto fortemente negativo tanto sulla sua carriera quanto sulla sua condizione mentale: il player di Newcastle sapeva che erano sbagliati e li cacciava in una zona oscura della sua mente senza però riuscire a eliminarli e costringendosi a portarli sempre dietro con sè.
Su Twoplustwo Leonard racconta di essere finalmente riuscito ad affrontare questi cinque momenti che lo perseguitavano e di essersi dunque presentato a Malta carico come non mai e completamente libero da queste "catene mentali".
Secondo il grinder, comunque, l'aspetto mentale non è l'unica cosa di cui ci si deve occupare per diventare dei giocatori migliori. Nel poker, infatti, la condizione fisica è importante tanto quanto la psicologia e per diventare una persona e un player migliore Leonard ha deciso di stravolgere tutte le sue abitudini, come racconta in questo estratto del lungo post:
Prima mi svegliavo alle 15:55, sapendo che il big 75 (torneo di Pokerstars da 75$ di buy-in, ndr) iniziava entro 5 minuti e quindi iniziavo a giocare davanti al pc in pigiama, senza mangiare, senza lavarmi, senza vedere la luce del sole, senza approcciare il gioco in maniera corretta. Se un atleta professionista si fosse comportato in questo modo non ce l'avrebbe mai fatta ad avere successo. Il giorno dell'high roller da 25.000€ mi sono alzato, ho fatto colazione alle 9:00, palestra alle 10:00, un massaggio alle 11:00 e la SPA alle 12:00. Ho meditato e poi ho fatto un pranzo molto salutare mezz'ora prima dello start.

La differenza si è fatta sentire? Sicuramente sì secondo Patrick Leonard, che si è detto pieno di energie e concentrazione. Purtroppo, però, questo nuovo modo di approcciare tanto il gioco quanto la vita non è bastato a fargli passare il Day 1: sul finire di giornata ha messo tutto con una coppia di Nove e ha perso il coinflip contro l'A-K di Ole Schemion.
Una delusione cocente per il player inglese? Assolutamente no, non più ora che ha sposato questa nuova filosofia di vita:
Sono tutto fuorchè un prodotto finito, ma ho un enorme desiderio di essere il numero uno sia nel poker live che nel poker online. Non mi riferisco ai premi, alle classifiche di Pocketfives o del GPI. Ho lasciato che quella roba controllasse il mio ego troppo intensamente negli ultimi 12 mesi. Ora voglio solo guardare alle scelte che ho fatto e dire a me stesso "bel lavoro amico, wp"
Un modo di ragionare, questo, che sta facendo sempre più proseliti in giro per il mondo: top player come Alec Torelli e Daniel Negreanu ad esempio ne sono affascinati e praticano questa filosofia ormai da diverso tempo. Che funzioni oppure no non è dato saperlo con assoluta certezza ma i risultati pokeristici dei due sopracitati e dello stesso Patrick Leonard parlano comunque da soli.