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Isaac Haxton

Isaac Haxton: “Molti top player studiano l’IA per migliorare. Oggi i bot sono fortissimi”

Dopo essersi raccontato in un documentario di Poker Central, Isaac Haxton è tornato a parlare della sua più grande passione – il poker, naturalmente – in un’interessante intervista rilasciata ai colleghi di CardPlayer.

Tra i vari spunti di discussione, ‘Ike’ ha dichiarato come gran parte dei migliori giocatori al mondo oggi studia l’intelligenza artificiale “per lavorare sul proprio gioco”. Non c’è dubbio: Libratus ha messo in moto un meccanismo inarrestabile…

Limit Hold’em heads-up? Ormai è risolto

Il professionista americano non crede che oggi l’intelligenza artificiale abbia già risolto il No Limit Hold’em in modalità heads-up, ma il Limit Hold’em quello sì: “Oggi possiamo quantificare il grado di perfezione delle intelligenze artificiali nel Limit Hold’em heads-up: è quasi vicino alla perfezione.

Quando si parla di No Limit Hold’em, il discorso è diverso. Però, se esiste un bot che può battere I migliori esseri umani, non avrà risolto il gioco ma si tratta comunque di uno sviluppo importante per il pokre in generale, specialmente per il No Limit heads-up”.

Isaac Haxton ha sottolineato come qualche anno fa i migliori bot potessero essere efficaci fino ai mid-stake, mentre oggi possono tranquillamente battere i più forti player in carne ed ossa.

L’influenza dei bot sui tornei

Secondo ‘Ike’, l’influenza dell’intelligenza artificiale nel poker si nota oggi anche nei tornei di poker live. “Molti dei top player stanno studiando l’IA per lavorare sul proprio gioco. Penso che la cosa si espanderà sempre più in futuro. Questo non significa che il poker sta morendo: i migliori bot possono battere gli uomini a scacchi, ma gli scacchi sono ancora un gioco in salute”.

E ancora: “L’uomo sta studiando l’intelligenza artificiale per migliorare. Penso che questo sia il futuro del game playing: presto, i computer saranno più bravi nei giochi delle persone. Diventare padroni di un gioco ruoterà in gran parte attorno all’imparare dalle macchine nel modo più efficace possibile”.

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Isaac Haxton al Big One for One Drop

Cambiando discorso, Isaac Haxton ha confermato la sua presenza al Big One for One Drop, che tornerà alle WSOP 2018: “Quasi sicuramente ci sarò, e sarà molto divertente. Quando fu annunciato la prima volta (nel 2012, ndr) la gente pensava fosse uno scherzo, qualcosa di impensabile.

Oggi ci sono tornei da $100.000 di buy-in ogni due settimane e il mercato della vendita delle quote è ben stabilito. Oggi eventi del genere sono meno fuori di testa di allora, ma non c’è niente come il Big One”.

Ma come ci si prepara a un evento del genere? Allenamenti intensi o una schedule più leggera all’approssimarsi del torneo? “Niente di così estremo – spiega ‘Ike’ – mi assicurerò di arrivarci ben riposato. Sicuro non mi metterò a fare sessioni cash notturne due giorni prima del One Drop.

Ovviamente allenarsi a poker è un po’ diverso che allenarsi per un incontro di MMA o cose del genere. Non ci si infortuna né ci si stanca allo stesso modo. Ma sicuramente mi presenterò il più in forma e riposato possibile”.

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