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Jennifer Harman racconta l’incredibile heads-up da 5 milioni contro Andy Beal

Nel mondo del poker ci sono storie che sono destinate a entrare nella leggenda. In questa categoria rientrano vari episodi che tutti gli appassionati conoscono, come  il mitico hero-call di Stu Ungar con 10-high e il 10-2 con il quale Doyle Brunson vinse due Main Event WSOP, ma anche pietre miliari del poker online come l’ascesa high stakes di Isildur1 e il torneo vinto da Annette Obrestad senza guardare le carte.

C’è una storia di cui si è sentito parlare meno rispetto ad altre, ma che in realtà merita tantissima attenzione: quella di Andy Beal contro The Corporation. Vi abbiamo già raccontato questa vicenda a grandi linee: il miliardario texano si recò a Las Vegas, sfidò (nel Limit Hold’em) tutti i top regular della città (che si facevano chiamare The Corporation, appunto) e li distrusse uno dopo l’altro, vincendogli tutto. Phil Ivey intervenne, si riprese tutto con gli interessi e tolse svariati milioni di dollari a Beal.

Andy Beal
Andy Beal

Questa storia è raccontata nel bellissimo libro di Michael CraigThe Professor, The Banker, and The Suicide King” (inedito in Italia, purtroppo) ma oggi vogliamo farvi leggere la personalissima versione di Jennifer Harman che, come Ivey, Brunson, Chan, Forrest e via di scorrendo, era un membro della Corporation. La professionista del Nevada raccontò la sua storia qualche anno fa in una video-intervista che abbiamo trascritto qua sotto:

Questo tizio arrivò in città – nessuno lo conosceva – per giocare il Limit Hold’em 800$/1.600$. Si sedette e chiese agli altri giocatori: “Ma qua intorno nessuno gioca a limiti più alti?” Uno di loro disse “sì, certamente!” ed è lì che tutto ebbe inizio: si sparse la voce e il giorno dopo la partita era piena. (noi pro, ndr) Lo stavamo aspettando.

Giocammo il 1.000$/2.000$ e dopo un’ora e mezza chiese: “Possiamo giocare più alto?” Così finimmo a giocare il 3.000$/6.000$, per poi arrivare fino al 4.000$/8.000$. Questa non è una comfort zone per nessuno di noi professionisti, perché era a tutti gli effetti la partita più alta che chiunque avesse mai giocato.

Ci siamo consultati e abbiamo deciso di unire i nostri soldi e giocare uno alla volta in heads-up. Più i limiti salivano, più la Corporation si ingrandiva perché la gente aveva sentito parlare di questa vicenda e in molti volevano entrarci.

jennifer-harman

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Abbiamo giocato il 20.000$/40.000$ e abbiamo perso 5 milioni di dollari. A quel punto Doyle gli disse: “Siamo broke, congratulazioni. Puoi anche tornare in Texas ora. Magari la prossima volta che passi di qua avremo i soldi per giocare nuovamente”. 

Ma lui non aveva alcuna intenzione di tornare a casa: voleva continuare a giocare. Qualcuno allora fece un paio di telefonate e nel giro di 20 minuti ricevemmo un milione di dollari in contanti. Con questo bankroll potevamo nuovamente giocare a poker! 

Il mattino successivo mi sveglio a mezzogiorno e chiamo subito per sapere come stanno andando. Mi dicono che siamo sopra di 3.5 milioni di dollari (grazie all’intervento di Ivey, ndr) e che Beal è distrutto, perchè ormai stava giocando da quasi trenta ore consecutive. A quel punto John Hennigan disse “ci penso io” e gli vinse 1.5 milioni di dollari. Così tornammo in pari.

Dopo quella batosta, Andy disse basta e tutto si concluse. Eravamo felici, perché 5 milioni sono tanti soldi. Ce ne andammo tutti dalla poker room intenti a dimenticare quella partita… Almeno per un paio di giorni.

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