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La vita da film di Hoivold: il miracolo, il carcere e il poker come “riscatto” dalla vita

Andreas Hoivold è un uomo che ha superato la quarantina e può sorridere alla vita nonostante i numerosi dowswings, non solo nel poker. Nel mondo del gioco è molto famoso per aver vinto una tappa dell’European Poker Tour ed aver partecipato alle prime puntate di High Stakes Poker.

Il collega di PokerListings Alexander Villegas una volta l’ha definito: “lo sfortunato più fortunato del mondo”.

Per farvi capire questa frase ad effetto basta riavvolgere il nastro della sua esistenza nel 1992, quando Hoivold è sopravvissuto ad un incidente stradale mortale per miracolo. Le conseguenze per lui però sono state terribili. Non solo il rimorso di un episodio che aveva segnato la vita di un’altra persona in modo irreversibile, ma anche tre mesi passati in ospedale, vissuti con dolori atroci per via delle fratture multiple in tutto il corpo. Questo tragico episodio provocherà problemi a catena ad Andreas che si dimostrerà molto forte nel superare le avversità della vita.

La storia inizia da questo momento: appena fu dimesso dall’ospedale, Andreas passò altri 9 mesi sulla sedia a rotelle, poi venne condotto in carcere dove dovette scontare una pena di 5 mesi per via di una condanna per “aver ucciso un’altra persona nell’incidente stradale”.

LA DURA VITA IN CARCERE

Hoivold venne punito per omicidio colposo: “la pena è stata abbastanza dura a mio avviso. Non mi aspettavo di andare in prigione”. L’incidente innescherà tutta una serie di conseguenze terribili per lui. Dovendo seguire un percorso di recupero rigoroso, Andreas aveva l’opportunità di curarsi fuori dal carcere ma queste pause gli creeranno più problemi dei benefici.

In prigione circolavano farmaci provenienti da fuori e Hoivold venne sospettato di essere complice di questa rete, essendo l’unico ad avere contatti con l’esterno. Tutto falso, la regista di questo traffico illegale era la nonna di uno dei detenuti ma venne scoperta con diverse settimane di ritardo.

Nel frattempo, Andreas professava sempre la sua innocenza ma ogni volta che entrava in carcere per lui era un incubo: veniva spogliato e perquisito. “Una volta mi hanno lasciato per nove ore nudo in una cella. Una bruttissima esperienza”.

COLPO BASSO: LA MORTE DEL FIGLIO

Dopo l’incidente e la dura vita da detenuto (il carcere è una esperienza che ti può segnare tutta la vita soprattutto se non sei un criminale abituale), il ragazzone norvegese ritrova il suo sorriso con la nascita del figlioletto.

Purtroppo un’illusione durata un breve lasso di tempo, il destino gli riserva un altro colpo basso: “Morì dopo solo 3 mesi, mi sentivo dopo la sua scomparsa molto depresso, non stavo bene”.

DIPENDENZA DA OPPIACEI

A complicare il quadro anche la dipendenza per abuso di farmaci: “per alleviare il dolore derivante dalle fratture per l’incidente, facevo largo uso di antidolorifici sotto prescrizione medica”. I farmaci però da apparenti alleati si rivelano presto un altro grosso problema da gestire: “in particolare non potevo fare a meno della morfina – rivela – . Ho deciso però di smettere e di giocare a poker e l’inizio è stato incoraggiante. Quando ho smesso completamente con i farmaci, ho iniziato a vincere parecchio”.

IL POKER E’ LA SUA “SALVEZZA”

Il poker è stata la svolta della sua vita, per sua stessa ammissione. In Norvegia giocare live era vietato (il primo torneo legale in un casinò si è giocato poche settimane fa), ma Andreas si dedicò al gioco online: il suo primo contatto è stato del tutto casuale.

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La sua scalata al successo è stata repentina. Prima la vittoria nel campionato online norvegese, poi Ladbrokes lo invitò per un torneo live in Estonia nel 2006 e il pro norvegese vinse il primo Tallinn Challenge Cup e successivamente arrivò terzo nel Poker Million (quinta edizione) davanti alle telecamere di Sky Sport, fino alla consacrazione all’EPT di Dortmund nel 2007, dopo aver battuto in heads-up il nostro portacolori Cristiano Blanco e una serie di campionissimi al final table.

LAS VEGAS: LA TRASFERTA E’ MALEDETTA

E’ la vittoria che lo proietta nell’olimpo del poker, nonostante mille disavventure che hanno provato a minare il suo percorso. Nel 2009 decide di andare a vivere a Las Vegas, per partecipare alla trasmissione televisiva High Stakes Poker, dove incrocia le armi con Phil Ivey, Doyle Brunson e soci. Hoivold perde soldi e soprattutto la donna sbagliata. Una trasferta in Nevada che si rivela disastrosa nel lungo periodo sotto molti punti di vista.

Nella vita come nel poker, Andreas vive dowswing pazzeschi, fino a riprendersi e continuare la sua carriera da pro oramai decennale. Il suo sogno era quello di vincere per la prima volta due EPT ma Vicky Coren gli ha guastato il sogno. Ora cerca il grande colpo all’Aussie Millions a gennaio.

La sua vita è stata fino ad ora bizzarra, ma il simpatico player norvegese ha dimostrato di avere le spalle larghe e un mindset di ferro per affrontare un destino non sempre favorevole.

Dopo aver conosciuto la sua storia risulta difficile non tifare per lui, non solo ai tavoli da gioco. In bocca al lupo Andreas!

Fine seconda parte – continua

Leggi qui la prima parte della vita di Andreas Hoivold

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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