Liv Boeree spalleggia Annie Duke: apriti cielo. Come spesso succede nell’era dei social, galeotto fu un tweet. Un cinguettio in cui la poker pro di PokerStars in buona sostanza consiglia ai suoi fan di leggere il nuovo libro della Duke, ‘Thinking in Bets’.
Molti dei colleghi di Liv l’hanno apertamente criticata per questo endorsement, ricordando come la Duke sia un personaggio quantomeno controverso. Qualcuno ha difeso la libertà di pensiero della Boeree, anche se si tratta di poche voci fuori dal coro. Ma cerchiamo di capire bene quel che è accaduto.
In questo Articolo:
“Consiglio caldamente il suo libro”
“’Quando prendiamo una decisione, stiamo puntando contro tutte le future versioni di noi stessi che non stiamo scegliendo’. Amo questa frase presa dal nuovo libro di Annie Duke, ‘Thinking in Bets’. Se vi piace l’argomento razionalità, ve lo consiglio caldamente”.
Queste le parole scritte da Liv Boeree in un tweet del 18 aprile, che potete vedere nella sua versione originale qui sotto:
“When we make a decision... we are making a bet against all future versions of ourselves that we are not choosing”
- love this quote from @AnnieDuke ‘s new book “thinking in bets”. If you enjoy reading about rationality, I highly recommend it.— Liv Boeree (@Liv_Boeree) 18 aprile 2018
Scott Seiver all’attacco
Uno dei primi pro a rispondere alla giocatrice britannica è stato Scott Seiver, che ha utilizzato parole molto dure nei confronti di Annie Duke, alle quali Liv Boeree ha deciso di replicare spiegando che “a) questo è un ottimo libro e penso che il mondo ne guadagni se la gente lo leggesse e b) ho ascoltato entrambe le versioni della storia, a differenza di quasi chiunque altro, te – con tutto il rispetto – incluso”.
Dopo che Seiver ha definito “EPIC” la risposta di Liv (con evidente gioco di parole legato alla Epic Poker League), sono arrivati molti altri commenti ai quali la Boeree ha scelto di non replicare in nessun modo.
Le reazioni degli altri pro
“È incredibile che nessuno le abbia fatto causa”, ha twittato Jason Mercier riferendosi ovviamente alla Duke. “I poker player sono così pigri”. David Williams ha commentato: “Dubito che avresti potuto farle causa. Probabilmente dalla Epic Poker LLC e affini non avremmo ottenuto nulla in caso di vittoria (sì, ero tra i top 27 come te)”.
Williams si riferisce naturalmente al fallimento della Epic Poker League, lega creata nel 2012 e di cui la Duke era commissioner: il progetto andò in bancarotta prima della fine della Season I, e del freeroll da $1 milione promesso ai partecipanti non ci fu traccia – nonostante la Duke incassò un compenso a 6 zeri per il suo lavoro.
Così invece Parker Talbot: “Probabilmente avresti dovuto aprire con una premessa il tuo messaggio […] se vuoi promuovere un libro scritto da una persona odiata dalla maggior parte dei tuoi follower. Per quanto mi riguarda, Annie Duke è la feccia”.
In difesa di Liv Boeree
Oltre allo scandalo Epic Poker League, in molti non perdonano ad Annie Duke di aver sempre difeso Ultimate Bet, nonostante prove schiaccianti che dimostravano come il cheating fosse di casa nell’ormai defunta poker room online.
Eppure qualche voce fuori dal coro c’è stata. Come quella di Dan O’Brien, che pur non entrando nel merito della questione, ha lanciato un’ancora di salvataggio a Liv Boeree: “Le risposte al suo tweet sono un problema inerente la natura della comunicazione su Internet. Sapete che Liv è una persona brillante. Sapete che è onesta. Se pensate che sbagli a promuovere Annie Duke, chiedetele con calma perché lo faccia. Mandatele un messaggio privato”.