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Mario Adinolfi mostra il bluff con 72 e fa il gesto di Tarzan, ma poi perde il 90% dello stack in un livello

Mario Adinolfi all'EPT Praga (photo courtesy Neil Stoddart/Pokerstars)
Mario Adinolfi all'EPT Praga (photo courtesy Neil Stoddart/Pokerstars)

Partiamo dai numeri: 241.500, come le chips che aveva accumulato Mario Adinolfi al settimo livello del day 1A EPT Praga. Oltre 400 big blinds davanti e un solo livello ancora da giocare, quindi una cifra che gli avrebbe consentito comodamente di chiudere la giornata da chipleader. Non solo, perchè un tale stack sarebbe stato sufficiente anche per chiudere ampiamente in testa il day 1 dello scorso anno. Tuttavia, nel giro di appena un livello, l'ex parlamentare del PD è riuscito a conservarne appena 27.500 da infilare nella busta.

Adinolfi, il cui atto pokeristico più importante rimarrà per sempre il famoso intervento in Parlamento a difesa del poker (in cui tra l'altro menzionava Phil Hellmuth), non è certo nuovo a performance di questo tipo. Chi segue e gioca i live sa che da lui ci si può aspettare di tutto, nel bene e nel male. D'altra parte, giocando con i suoi soldi, è libero di adottare lo stile che preferisce. O meglio, conoscendolo un po', quello che lo diverte di più.

Perchè di una cosa si può esser certi: tutto quello che fa al tavolo, da chiamare 5bet fuori posizione con J8 off a bluffcatchare i resti con K alta, lo fa perchè così si diverte. Un po' meno i suoi avversari, forse, certamente quando cadono vittime di qualcuna delle sue linee poco ortodosse. Un ulteriore esempio lo si è avuto ieri, leggendo la cronaca dei colleghi di Pokernews.

Il colpo che lo aveva proiettato in testa era stato durante il settimo livello, 300/600 ante 100. Un raise a 1.500 chiamato da due giocatori tra cui Mario, mentre il finlandese Jorma Nuutinen squeeza a 8.000, con circa 30.000 dietro. Adinolfi è l'unico a chiamare e poi mettere direttamente ai resti l'avversario, dopo il flop 2 8 4 . Nuutinen fa call allin girando a k , vedendosi mostrare però a 4 da Mario, che incassa eliminando il finnico.

Ma il colpo più emblematico di Mario è un altro. Traduco dal live coverage del day 1A:

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"Due giocatori checkano e il gioco arriva a Mario Adinolfi, che punta 5.300 da cutoff in un piatto da circa 14.000 con 6 6 5 appena scesi sul flop. Alexandros Kolonias è l'unico a chiamare e checkare dopo l'a scesa sul turn. Stavolta Adinolfi punta 10.000 e Kolonias folda piuttosto velocemente. Adinolfi incassa il piatto, gira 7 2 e fa come per battersi il petto (alla Tarzan, ndr) in segno di celebrazione."

L'adrenalina di vincere un colpo in bluff e poi mostrarlo è tra le cose irrinunciabili, nel poker secondo Marione. Poi pazienza se si "busta" o se a fine giornata si ha il 10% delle fiches rispetto a mezz'ora prima. L'importante è divertirsi, in un poker che disconosce orgogliosamente il concetto di stack management.

Stamani, puntualissimo, lo ritrovavamo nella sua classica rubrica Facebook "Stampa & Vangelo", mentre domani sarà di nuovo al tavolo dell'Hilton di Praga, a cercare di combinarla a qualcuno, nel day 2 EPT, con quei 27 bui. Che potevano essere 240, ma chissenefrega?

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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