Come abbiamo avuto modo di dire più volte, il dibattito elettorale negli Stati Uniti sta coinvolgendo fortemente anche il mondo del poker. Daniel Negreanu è sicuramente il professionista più attivo, al punto di aver trasformato il suo profilo Twitter in un account quasi esclusivamente dedicato alla politica. Al contrario, Phil Hellmuth era rimasto piuttosto lontano dai discorsi politici fino a poco fa, quando ha iniziato a commentare la strategia politica di Donald Trump. Conoscendo Poker Brat e la sua costante ricerca di attenzione mediatica verrebbe facile pensare a un intervento fatto solo per poter dire "io c'ero", ma in realtà non è così: Hellmuth analizza il candidato repubblicano facendo un paragone interessante con il mondo del poker.
"Guardare Donald Trump distruggere gli avversari alle primarie repubblicane mi ha ricordato un tipo di giocatore di poker molto difficile da gestire: il "loose-aggressive", o LAG", esordisce Phil sulle pagine di Thestreet.com. "Il LAG è un giocatore super aggressivo. Ti rende difficile la vita al tavolo perché vuole vincere tutti i piatti. Se punti, lui rilancia. Se rilanci, lui va all-in. Donald Trump è un LAG e le elezioni presidenziali USA sono il torneo di poker più importante di sempre".
Il paragone è intrigante, ma Hellmuth non si ferma e va in profondità nella sua analisi: "Attraverso il suo stile LAG basato sul non indietreggiare mai, Trump è riuscito ad accumulare una enorme chip lead nelle primarie repubblicane e con questo vantaggio sta pensando di vincere l'intero torneo (le elezioni generali). Quello che ha fatto durante il dibattito di martedì scorso è ciò che nel mondo del poker chiamiamo "cambiare marcia"".
Essere in grado di svoltare e mutare il proprio stile di gioco è indiscutibilmente importante nel poker, ma come può adattarsi questo concetto alla campagna elettorale del businessman americano? Phil ha un'idea ben precisa: "Quando gli avversari di un LAG capiscono come sta giocando, agiscono di conseguenza per batterlo. Ma se il LAG cambia nuovamente tattica, gli avversari vengono fregati di nuovo. Ora che Trump è in netto vantaggio non ha più bisogno di attaccare ripetutamente gli altri candidati. Nel penultimo dibattito elettorale, Rubio e Cruz (gli altri due principali candidati repubblicani, ndr) hanno fatto ciò che un LAG odia più di qualunque altra cosa: sono diventati allo stesso modo aggressivi. Consapevoli di aver quasi perso la sfida, hanno attaccato fortemente Trump, che ha reagito dando vita a un bagno di sangue".
Secondo Hellmuth, è a questo punto che Donald ha cambiato tattica: "Nell'ultimo dibattito abbiamo visto il cambiamento di Trump. Ha iniziato a parlare dei problemi reali che affronterà e ha smesso di attaccare gli avversari. Ha persino parlato di unire il partito repubblicano dopo questa brutale battaglia nelle primarie. Questa tattica ha funzionato alla grande. Non ci sono stati scontri verbali duri come in precedenza. E, a questo punto, con la grande chip lead che ha accumulato, è proprio questo che Trump vuole".
In conclusione, Phil ricapitola la strategia che Donald Trump ha applicato, con successo, alla sua campagna elettorale: "Nelle primarie Trump si è costruito una leadership con una aggressività smodata, tipica del giocatore LAG. Poi, quando il momento era giusto, ha cambiato marca, superando in astuzia i suoi avversari nel momento in cui loro erano più disperati e hanno iniziato ad attaccarlo personalmente. E ora sta per avvenire ciò che era l'impensabile: vincere la candidatura del partito repubblicano grazie a questa tattica di successo".
L'aggressività per distruggere gli avversari e una inaspettata serenità per conquistare la parte indecisa dell'elettorato e mettere in cattiva luce gli altri candidati, diventati LAG come ultima, disperata, mossa. Questo è il modo originale di spiegare la corsa presidenziale di Donald Trump da parte di Phil Hellmuth. Chissà se ora parlerà anche di Hilary Clinton e Bernie Sanders (i due principali candidati democratici), e chissà se anche nel loro modo di fare politica vedrà delle similitudini con il poker...