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Phil Ivey: “Mi piace ancora giocare, ma ho perso il brivido. Il B-Game fondamentale a questi livelli”

Gran parte del fascino di Phil Ivey deriva dalla riservatezza quasi totale che lo ha caratterizzato nel corso degli anni. Solo in rarissime occasioni il campione originario di Riverside ha rilasciato interviste o fornito consigli. Per questo motivo un video postato ieri su YouTube è destinato a fare molte visualizzazioni: Ivey ha parlato con Paul Phua aprendosi a riflessioni a cui non eravamo abituati da parte sua.

Anche questo contenuto, come quelli che hanno visto coinvolti Tom Dwan e altri top professionisti, fa parte del nuovo progetto di Paul Phua. Il businessman asiatico ha lanciato un canale YouTube nel quale intervista i big del poker internazionale, spaziando da tematiche legate al gioco vero e proprio agli aspetti psicologici del poker. In questo caso si è seduto al tavolo con Phil Ivey per parlare prima di tutto di ciò che caratterizza un campione nel poker.

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“Come in ogni sport, tutti quelli che sono ai massimi livelli si esercitano e passano un sacco di ore ad analizzare tutto ciò che fanno“, spiega Phil. “Anche nel poker è come nel golf, nel basket, nel calcio: tutti i migliori giocatori sono quelli che lavorano duramente e si esercitano più degli altri”.

Il secondo argomento riguarda gli stimoli di un top player a continuare a giocare anche dopo tutti questi anni. Phua pone una domanda diretta ad Ivey: “Ti piace ancora giocare?

“Quando hai giocato così tanto, per così tanti anni, è molto difficile provare ancora quel brivido“, ammette il 10-volte campione WSOP. “Ovviamente se stai battendo qualcuno che conosci bene e magari gli vince un piattone è sempre divertente. Per esempio quando vinco un big pot a Paul (Phua, ndr) è divertente, oppure quando lui batte me ci facciamo sempre due risate. Ma quella sensazione di dire “wow, sto puntando un sacco di soldi” non c’è più per me. Non la sento. A dir la verità è da diverso tempo che non provo qualcosa del genere“.

Eppure Phil Ivey continua a giocare a poker quotidianamente. Il motivo è presto detto: questo è il suo lavoro, è così che si guadagna da vivere. Non per questo, però, lo considera una vera e propria professione.

Non considero il gioco un lavoro, perché il poker mi diverte ancora. Mi piace sedermi a un tavolo e giocare a carte. Non lo vedo come se dovessi andare a lavorare, non l’ho mai visto in questo modo, perché in fondo mi piace”.

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Successivamente sono stati trattati argomenti legati alla sfera psicologica. A partire dai momenti in cui si perde: cos’ha da dire a riguardo un campione come Phil Ivey?

“Una cosa che differenzia il poker da molti altri sport è che prima o poi perderai. Non si scappa. Avrai giornate negative, non puoi evitarlo. A volte avrai anche delle intere settimane negative e devi abituarti a questa circostanza. Devi abituarti a questi swing e a rimanere seduto al tavolo, perché non puoi fare altro che dare il massimo e giocare al meglio. A volte, però, devi semplicemente accettare di aver perso. Devi mettere da parte l’ego e dire: “Sai cosa? Non sto giocando al meglio, è il momento di alzarmi e fare una passeggiata”“.

Nel corso del video, Ivey si è anche complimentato con Paul Phua per i risultati che ha ottenuto nelle partite high stakes di Macao e Manila. Impressionare Phil non è facile, ma il businessman asiatico ci è riuscito.

“Quando raggiungi un certo livello, giochi contro i più forti al mondo. Ciò che rende così straordinario Paul è che ha iniziato giocando fin dall’inizio contro i migliori giocatori al mondo e ora gioca in partite dove ci sono costantemente i più forti giocatori al mondo. Eppure vince in queste partite. È straordinario, perché ha capito come si vince, e a questi livelli è molto difficile”.

Infine, il top player statunitense svela quali sono le caratteristiche più importanti che deve avere un regular degli high stakes. Una delle due è possedere un ottimo B-Game, ovvero la capacità di giocare bene anche quando non si è al top della forma.

“A volte sei il terzo o il quarto giocatore più forte di una variante, ma devi comunque trovare il modo di vincere quando ti siedi al tavolo contro certi avversari. Ce la fai quando sei in grado di non giocare male quando perdi e al tempo stesso in grado di gestire ottimamente i tuoi soldi. Questi due aspetti sono molto importanti”.

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