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Phil Ivey: il silenzio assordante del re del poker

Phil Ivey: il suo voto di silenzio non si infrangeràPhil Ivey è uno dei grandi assenti alle WSOPE: lo statunitense ha voluto dare continuità alla sua scelta di non presenziare alle World Series Of Poker, né in altri tornei live, da quando per Full Tilt Poker le cose sono andate di male in peggio, ed anche adesso che nuovi investitori paiono essersi fatti avanti la sua condotta rimane la stessa.

Una scelta forte, e certamente non dettata dalla mancanza di coraggio, visto che ben ricorderete le dure accuse che Ivey non mancò di rivolgere a quella stessa poker room di cui, almeno a livello mediatico, è sempre stato l'effige.

In queste ore Laurent Tapie e la cordata francese interessata ad acquistare Full Tilt Poker è a colloquio con il Dipartimento di Giustizia d'oltreoceano, ma appare comunque probabile che Phil intenda ancora trincerarsi nel proprio silenzio fino a quando questa vicenda non vedrà scritta la parola fine.

Tom Dwan, regolarmente presente alle WSOPEDi fronte all'iniziativa opposta di Tom Dwan, che prima su twoplustwo.com e poi attraverso varie interviste ha deciso di rispondere alle domande degli appassionati, verrebbe da chiedersi se Phil Ivey non avrebbe potuto fare altrettanto, forte di un'autorevolezza che in pochi nell'ambiente possono vantare.

Tuttavia, con una trattativa in corso tanto avanzata quanto ancora incerta, probabilmente Ivey ha creduto che lasciar lavorare a fari spenti chi di dovere fosse la cosa migliore al momento, nell'interesse di quei giocatori che tanta fiducia avevano riposto in Full Tilt Poker, e quindi di riflesso anche in lui.

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Tom Dwan ha escluso che Ivey potesse essere a conoscenza di quanto stesse accadendo, ed anche Negreanu crede che le colpe non siano da ricercare in uomini come lui, per quanto importanti.

Tuttavia, a livello personale non dev'essere semplice convivere con la consapevolezza di aver prestato la propria immagine – sebbene in buonafede – ad una compagnia che si è poi mostrata inadeguata nel gestire il proprio patrimonio primario, ovvero i giocatori.

C'è da scommettere che, quando questa vicenda conoscerà un esito di qualsiasi tipo, Ivey non mancherà di tornare a far sentire la propria voce: fino ad allora il mondo del poker continuerà a rimanere senza alcun re, sebbene in pochi credano che ad oggi possa esisterne uno migliore.

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