Poker online
Phil Ivey improvvisamente attivo su social media come Twitter o Facebook sembrava una buona notizia per gli appassionati di poker, ma dopo alcune settimane tanto da giocatori professionisti come Phil Galfond quanto da semplici "followers" la bocciatura è unanime. Il motivo è semplice: quei messaggi non sono suoi.
Non si tratta evidentemente di chissà quale rivelazione, dal momento che la cosa è evidente, ma la frequenza con cui vengono scritti senza accennare al fatto che questi per la maggior parte non vengano direttamente da Ivey non ha mancato di irritare più di qualcuno.
Uno dei punti di forza di Twitter sta in fondo nella possibilità di entrare in contatto con celebrità diversamente inaccessibili, curiosando fra le loro foto piuttosto che venendo a sapere che cosa stiano facendo in quel momento, ma se dietro un profilo ufficiale sembra nascondersi chiunque tranne chi dovrebbe, la sensazione di essere presi in giro non può che prendere corpo.
I messaggi incriminati riguardano pronostici sul baseball, fredde congratulazioni per i risultati conseguiti da questo o quell'atleta famoso, piuttosto che massime un po' banali sul mondo del gioco: troppo poco, per il Tiger Woods del poker.
I commenti negativi sembrano accomunare un po' tutti, da Chris Moneymaker ("Phil dovrebbe licenziare la persona che gli gestisce l'account di Twitter, se ha il tempo di alzare il telefono") ad Andy Frankenberger ("Ma Phil almeno la legge questa roba?") passando per Phil Galfond, che già settimane fa aveva bocciato questa iniziativa senza appello.
Il risultato è che molti dei suoi fan si stanno progressivamente deregistrando dal suo profilo, segno che un'iniziativa nata per aumentarne ulteriormente la popolarità rischia di trasformarsi in un boomerang dall'effetto opposto, ammesso e non concesso che di tutto questo ad uno come Phil Ivey importi davvero qualcosa...
