Chi crede che la fortuna, quando si parla di poker, stia tutta nel vincere un torneo o ritrovarsi in mano un paio d'assi al momento opportuno rischia di essere parecchio fuori strada: strano a dirsi proprio mentre si gioca il Main Event WSOP, eppure questo sembrano suggerirci molte carriere di professionisti di successo.
Infatti, per poter essere baciati in fronte dalla buonasorte mentre si è al tavolo da poker bisogna anzitutto mettersi a sedere, e per alcuni di quelli che sarebbero poi diventati giocatori di fama mondiale questo è avvenuto in modo del tutto casuale, a dimostrazione di quanto trovarsi nel posto giusto al momento opportuno possa davvero fare la differenza.
Pensate ad esempio a Scott Seiver, che mentre frequentava l'università si è trovato come compagno di stanza Isaac Haxton, che all'epoca già giocava ad alti livelli nel poker online: la sua scalata ai vertici sarebbe andata nello stesso modo, in assenza di questa fortuita e assolutamente imprevedibile circostanza? Impossibile dirlo, ma è lecito immaginare di no.
Scott Seiver deve molto a quel primo incontro con "Ike" (photo courtesy Neil Stoddart)
Prendiamo adesso un'altra storia, quella di Casey Jarzabek, conosciuto nel mondo dei tornei online come "bigdogpckt5s", in altre parole uno dei professionisti più vincenti di sempre nella sua specialità. Lui il poker lo ha conosciuto dopo essersi spezzato una gamba, ovvero soltanto perché a causa di quel grave infortunio rimediato durante una partita di baseball si trovava immobilizzato a letto.
Anche Raphael "Alpha 5.20" Cerpedes il No Limit Hold'em l'ha scoperto mentre era costretto a casa malato: era il 2006, ed il suo amico dovette insistere non poco per convincere a provare quel gioco che gli avrebbe poi cambiato la vita. La sua vicenda ci ricorda altri due elementi fondamentali, a loro volta casuali ed assolutamente decisivi: il timing e quella che potremmo definire la "early run".
Se infatti Scott Seiver ed Isaac Haxton si fossero trovati in quella stessa stanza del college nel 2001, oppure nel 2011, tutto sarebbe stato diverso. Analogamente, se Jarzabek avesse subito quell'infortunio nel 1999 probabilmente non sarebbe mai diventato un giocatore di poker. Mentre invece trovarsi lì, all'inizio degli anni Duemila, ha concesso loro di scrivere una storia ben diversa.
In generale, è del tutto ovvio che chi abbia avuto la fortuna di conoscere il gioco negli anni d'oro abbia goduto di un indubbio vantaggio, in quanto all'epoca si poteva vincere molto di più e molto più facilmente.
Chris Moorman si piazzò secondo ad un freeroll, vincendo 70 $: tutto iniziò da lì
Intendiamoci, non sempre si è trattato di un semplice caso: molti giocatori di Magic The Gathering hanno intuito le potenzialità del No Limit Hold'em prima degli altri proprio perché avevano alle spalle un background legato ad un gioco strategico e competitivo, che li rendeva non solo "adatti" ad avere successo ma anche capaci di cogliere l'opportunità.
Infine, pensiamoci un attimo: che ne sarebbe stato di tutti quei professionisti che, calpestando le più elementari regole di bankroll management, agli albori della propria carriera hanno costruito rapidamente un bankroll consistente? Annette Obrestad avrebbe percorso la stessa strada, se i suoi leggendari freeroll l'avessero delusa? E tutti coloro che sono partiti da poche decine di dollari, che sarebbe successo se li avessero bruciati, come era più che possibile accadesse?
Quei risultati iniziali non soltanto possono fare una drammatica differenza da un punto di vista economico, ma anche motivazionale. Studi fatti specificamente sul poker online sembrano infatti suggerire che i risultati ottenuti nelle prime sessioni di un giocatore influenzino in modo decisivo quelli futuri: vincere troppo o troppo poco all'inizio demotiva infatti a informarsi e migliorare.
Scavando insomma nella vita di un buon numero di professionisti di successo nel poker, si scopre quindi che oltre al talento, la disciplina e la costanza abbiano anche avuto una buona dose di fortuna: nulla di nuovo fin qui, ma come abbiamo appena visto spesso la dea bendata va ricercata anche un po' più in là rispetto al semplice mazzo di carte.