Che cos’hanno in comune Lex Veldhuis, Jason Somerville, Doug Polk e Jeff Gross? Sicuramente avrete pensato “il poker”, ma sebbene sia questa l’ovvia risposta, quella meno immediata è il loro ruolo di poker streamer.
Oggi, infatti, quello del poker streamer è un percorso in grande sviluppo, che permette di aprire parecchie porte – e anche di guadagnare. Non è un caso se negli ultimi mesi PokerStars abbia messo sotto contratto parecchi giocatori che si sono fatti apprezzare su Twitch.
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La rinascita del poker online
Il Black Friday del 2011 ha creato un effetto-domino che ha avuto ricadute importanti su tutto l’ecosistema-poker, online incluso. Oggi il focus principale delle poker room è rivolto al giocatore amatoriale, là dove una volta si privilegiavano invece i grinder.
Eppure, con l’avvento di piattaforme di streaming facili ed accessibili a tutti, come Twitch appunto, il poker online sta vivendo una sorta di seconda giovinezza. Il palinsesto internazionale di Twitch offre giornalmente poker streamer – famosi o semplici recreational player – che giocano a livelli più o meno bassi.
Un fenomeno che non ha lasciato indifferenti i principali operatori di poker – PokerStars in testa – che non hanno atteso molto prima di mettere sotto contratto diversi brand ambassador che streammano regolarmente e con successo.
Le opportunità di Twitch per i poker streamer
Come ha sottolineato nuovamente Eric Hollreiser (Vice President of Corporate Communications di PokerStars), riprendendo dichiarazioni che già vi avevamo riportato (qui e qui), in un’intervista a pokerfuse:
“Twitch offre ai poker streamer molteplici forme di guadagno: pubblicità, sottoscrizioni, sponsorizzazioni e ovviamente ciò che vincono giocando. Stiamo investendo molto nello sviluppo di questo modello, espandendo la nostra visione di ciò che può essere un ambasciatore sponsorizzato da PokerStars”.
Sottoscrizioni e donazioni
Secondo Parker ‘tonkaaaap’ Talbot, poker streamer e pro di 888poker, uno streamer di successo può guadagnare “tra i $40.000 e i $300.000 l’anno”. Certo, parliamo di mercato internazionale, ma anche l’Italia può rappresentare una bella opportunità – come vedremo tra poco.
La fonte più importante di guadagno di uno streamer (di poker o di qualsiasi altro genere) sono le sottoscrizioni, altrimenti dette subs. La sottoscrizione base ha un costo di $4,99 al mese, di cui solitamente il 50% va allo streamer e il 50% va a Twitch. La percentuale però può spostarsi fino al 70% appannaggio dello streamer, qualora raggiungesse un numero di subs alto e costante – per almeno tre mesi consecutivi.
Poi ci sono le donazioni e i bits, cioè una forma particolare di donazioni effettuate con la valuta interna di Twitch: in questo caso, tolti i costi di commissione tutto il ricavato finisce nelle tasche del proprietario del canale.
Pubblicità e partnership
Twitch offre anche la possibilità di diventare partner a quegli streamer che abbiano almeno 50 follower e trasmettano almeno tre volte a settimana. In realtà i requisiti sono piuttosto liquidi e tengono conto anche del paese dello streamer.
Se in un mercato affermato come quello americano possono essere requisiti più rigidi, in uno ancora relativamente piccolo come quello italiano è infinitamente più facile vedersi approvata la richiesta di partnership, che permette di avere un deal migliore nella spartizione delle revenue, ma anche tanti altri benefit come emoticon personalizzate, stemmi personalizzati e visualizzazioni senza inserzioni.
Sì, perché un’altra forma di guadagno per i poker streamer deriva dalla pubblicità: piccole inserzioni commerciali (di breve durata) che, ipotizzando di streammare in inglese per 40 ore a settimana, con una media di 1.000 viewer, possono fruttare dai 500 ai 700 dollari al mese.
E il mercato italiano?
Se i poker streamer internazionali possono vantare anche 5.000 utenti connessi di media – come Lex Veldhuis – in Italia il mercato degli streamer in generale è molto meno florido e diffuso, come ci spiega Luca ‘Bertels’ Bertelli del Team QLASH.
“Oggi uno streamer italiano di Twitch che ha sui 300 sub e che streamma regolarmente può ricavare intorno ai $1.500 al mese. Ma è difficile dare numeri precisi, perché il discorso varia molto da streamer a streamer”.
Ci sono streamer che hanno tanti sub e pochi concurrent (cioè il numero di spettatori connessi contemporaneamente), ma anche viceversa: “Diciamo che fidelizzare è la cosa migliore, perché ti consente di avere un flusso di sottoscrizioni importante e sicuro nel tempo. Ma ci sono streamer che fanno tanti spettatori che però non sono loro sub, e guadagnano di più dalle pubblicità”.