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Quella volta che durrrr dimenticò uno zaino con un milione di dollari per strada…

In questo periodo compie 10 anni High Stakes Poker. Un format storico, lo show simbolo di quella che potremmo definire la “prima repubblica” del poker.

Nato al tempo delle vacche grasse di questo mercato, in cui PokerStars e Full Tilt si contendevano i più grossi campioni a suon di ingaggi faraonici, perse improvvisamente di senso dopo lo scoppio dello scandalo “Black Friday”, chiudendo i battenti alla fine della settima stagione.

Così GSN promuoveva High Stakes Poker nelle prime stagioni
Così GSN promuoveva High Stakes Poker nelle prime stagioni

Nei giorni scorsi, Julian Rogers di Pokernews ha ripercorso le tappe della storia di questo show, tirando fuori qualche particolare rimasto finora inedito. Si sapeva già come il format vide la luce ma vale la pena raccontarlo, perchè si capisca come il caso giochi spesso un ruolo prominente nelle vicende umane.

Era il 2005, al tavolo di un ristorante del Bellagio di Las Vegas si ritrovarono i manager del network via cavo GSN Ian Valentine e Kevin Belinkoff, insieme ai colleghi Mori Eskandani, Henry Orenstein ed Eric Drache. Questi ultimi avevano fondato HSOR, una società che organizzava l’allora Poker Superstars Invitational Tournament. Inoltre, Orenstein era colui che aveva inventato la famosa hole card camera, strumento tecnologico destinato a cambiare per sempre la fruizione e la diffusione di questo gioco, aprendo prospettive di “televisività” fino ad allora inespresse.

Comunque sia, quella sera i cinque parlavano di ben altro, ma ad un certo punto irrompe al tavolo un agitato Johnny Chan, che si ferma a parlare con Eskandani (già allora un frequentatore dei tavoli più esclusivi del Bellagio) raccontando una tremenda bad beat che aveva subito ai tavoli della celeberrima “Bobby’s Room”, e che gli era costata un piatto da 700mila dollari.

Quel divertente siparietto “decantò” nella mente di Ian Valentine per un paio di giorni, dopo i quali il manager chiamò Orenstein proponendogli l’idea di un format TV incentrato sul cash game. Fino ad allora, gli unici esempi di poker trasmesso in TV riguardavano la formula del torneo. Così nasceva High Stakes Poker.

Uno scatto dalla prima stagione di High Stakes Poker
Uno scatto dalla prima stagione di High Stakes Poker

Le prime trasmissioni andarono in onda nel gennaio 2006, e la concomitanza con un mercato in pieno boom provocò un felice connubio che andò avanti per qualche anno, facendo la storia.

Per noi italiani l’apice dell’interesse venne toccato a partire da fine 2008, quando venne annunciata la partecipazione di Dario Minieri alla season 5. L’ex pro di PokerStars partecipò a due stagioni senza brillare particolarmente per risultati, anzi: incroci sfortunati e un bluff da quasi 160mila dollari andato male valsero a Darietto l’entrata nella poco onorevole classifica dei 5 giocatori più perdenti nella storia del format, come ricordavamo in questo articolo.

Sempre nello stesso articolo si esaltava Tom Dwan come il top winner di sempre su High Stakes Poker, ed è proprio durrrr il protagonista di un aneddoto venuto fuori ultimamente, tra i più assurdi mai sentiti.

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Tom Dwan
Tom Dwan

Nell’ultima puntata di quella che poi sarebbe rimasta l’ultima stagione di HSP (la settima), venne deciso che si sarebbe chiuso con una gag: Tom, che aveva chiuso la puntata con un profit da un milione di dollari, avrebbe dovuto distruggere a martellate una statua di ghiaccio raffigurante il logo di High Stakes Poker, a testimonianza del suo assoluto dominio al tavolo.

Finita la sessione di gioco, Dwan infilò le banconote nel suo zaino, lo mise in spalla e si recò in un vicolo sul quale affacciava il retro del Golden Nugget, casinò di Vegas dove venivano registrate le puntate.

Proprio lì era stato sistemato il logo di ghiaccio per girare la scena. Durrrr posò lo zaino, indossà gli occhiali di protezione e, quando venne dato il ciak, si mise a dare sonore martellate alla scultura finchè questa rimase distrutta. Evidentemente divertito dalla cosa, Tom risalì in macchina insieme agli altri dello staff, ma quando erano già partiti si accorse che… mancava qualcosa.

Dwan aveva lasciato il suo zaino – con dentro un milione di dollari – per terra, in un vicoletto di Las Vegas. L’auto fece immediatamente dietro front ritornando in fretta e furia sul posto. Lo zaino era ancora lì.

“Ragazzo, hai vinto i tuoi soldi una seconda volta”, esclamò Eskandani.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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