Vai al contenuto
Roberto Romanello

Roberto Romanello: “Nel poker, se non credi in te stesso non vincerai mai niente”

Ci eravamo lasciati con un Roberto Romanello a inizio carriera, rimasto fuori dall’EPT Barcellona Main Event per il quale aveva appositamente viaggiato dal Galles con i suoi amici più cari. Nella seconda parte dell’intervista rilasciata ai colleghi di PokerNews, il professional poker player riparte proprio da quella sliding door, fondamentale per il prosieguo della sua carriera.

Roberto Romanello
Roberto Romanello

Mentalità vincente

Romanello ricorda di come avesse soltanto due alternative: tornarsene in Galles con le pive nel sacco, o trovare un altro torneo. Decise così di iscriversi ad un Side Event da €550: “Lo distrussi. Mi pagarono €42.200 in contanti, in gran parte banconote da €500. I miei amici mi guardavano e io li guardavo pensando: ‘È successo davvero?’.

Un exploit che andava festeggiato come si deve: “Uscimmo per bar e ci divertimmo un sacco! Quando vinsi quell’evento, non avevo quasi nessuna esperienza, ma mi resi conto che sarei riuscito ad avere successo nel poker”.

La consapevolezza dei propri mezzi è stata fondamentale nel percorso di Roberto Romanello: “Oggi non importa in quale torneo io giochi o dove mi trovi, credo sempre in me stesso. La cosa più importante di tutte è credere in se stessi: se sei negativo, non vincerai mai niente. Se voglio fare una cosa, credo sempre di potercela fare. Quando voglio qualcosa, me la prendo. Questa è una mentalità vincente”.

E ancora: “Quando gioco i tornei, voglio sono fare bene e non commettere errori. Dentro di me so che se continuo a giocare, alla fine vincerò. Se giochi tanto, alla fine i risultati arriveranno.

Roberto Romanello e le chiacchiere da tavolo

Come abbiamo visto nella prima parte dell’intervista, Romanello è uno di quei giocatori che eccellono nell’arte del table talk: Roberto da sempre ama chiacchierare con i compagni di gioco, spesso riuscendo a ricavarne informazioni utili.

“Anche se ultimamente non lo faccio più così spesso, ogni tanto capita ancora. Heads-up ai Caraibi (nel torneo in cui ha superato in heads-up il nostro Mustapha Kanit, ndr) abbiamo parlato e ci siamo stuzzicati molto, è stato bello.

All’inizio della mia carriera racimolavo tante chip parlando al tavolo. Ma nei tornei più grossi non funziona così bene: gli avversari non sono stupidi, così ho dovuto adattarmi usando le mie skill, il bet sizing. Oggi faccio table talk solo se penso di trarne un beneficio”.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Il focus su se stessi è la chiave

La mentalità vincente, unita alla fiducia in se stesso, ha reso Roberto Romanello uno dei player più vincenti nella storia della Gran Bretagna. Quel tipo di giocatore che non avverte la pressione, neppure quando gli avversari sono di alto rango.

Prova ne sia l’evento vinto proprio durante il Caribbean Poker Party, dove Romanello ha dovuto affrontare un tavolo finale dallo star power infinito: oltre a Kanit, infatti, il gallese se l’è vista con Daniel Dvoress, Adrian Mateos e soprattutto Justin Bonomo.

“Quando ho vinto il torneo”, spiega Romanello, “sono stato bombardato dai messaggi di alcuni dei migliori pokeristi che mi dicevano che avevo battuto i più forti al mondo. Ma non ci ho mai pensato mentre giocavo: penso solo a cosa devo fare per vincere.

Ho giocato un piatto grosso contro Justin Bonomo, controrilanciando pre-flop e puntando con il nulla su ogni strada. La mia bet-size è stata tattica e mi sono lasciato apposta delle chip al river. Non ho mai pensato che sarebbe stato meglio non puntare contro di lui: faccio sempre ciò che serve per vincere, contro qualsiasi player”.

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI