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scuola europea poker

Tutta la forza della scuola europea del poker in queste 6 semplici affermazioni

Se c’è una cosa bella, dell’Europa del poker, è che il detto “paese che vai, usanze che trovi” è una verità assoluta. Sei un giocatore nordico? Allora probabilmente hai delle caratteristiche ben precise come l’aggressività e la tendenza al bluff.

Sei un giocatore latino? Forse sei un po’ più chiuso degli altri, ma quando hai il punto spingi che è un piacere. Sei un giocatore tedesco? Allora vinci perché sì. Battute a parte, ecco a voi 6 semplici affermazioni di altrettanti giocatori europei che non potranno non ispirarvi!

 

 

Questione di numeri

“Più giochi, più chance hai” – Toby Lewis

Toby Lewis ha vinto una tappa dello European Poker Tour in carriera e in totale oltre 6,5 milioni di dollari nei tornei di poker live.

La sua frase è molto simile a quella di Gary Player, giocatore di golf che soleva ripetere: “Più faccio pratica, e più divento fortunato”.

Chi ha orecchie per intendere…

Un gioco che unisce

“La cosa bella del poker è che ogni volta che giochi incontri persone diverse” – Sam Grafton

Il poker è uno dei pochi giochi di carte che possono diventare una carriera. Ma come sottolineava bene Sam Grafton nel 2014, durante la cerimonia dei British Poker Awards, nel poker c’è una forte componente social da non trascurare.

Il poker (soprattutto live, ma in minor misura anche online) ha creato amicizie, persino amori, come dimostra l’incontro e il rapporto tra Liv Boeree e Igor Kurganov.

Il poker è per sempre

“Amo il poker e probabilmente lo amerò sempre” – Sam Trickett

Sam Trickett è il secondo giocatore più vincente nei tornei di poker live nella storia delle Gran Bretagna: chi meglio di lui per mettere nero su bianco la passione che scorre nelle vene di un pro player?

Di esempi di giocatori longevi ce ne sono un’infinità, vedi alla voce Doyle Brunson, che a oltre 80 anni è ancora lì che rilancia e bluffa nei tavoli cash più ricchi di Las Vegas.

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Provaci ancora, Sam

“Fintanto che mi darò abbastanza opportunità, è probabile che farò un altro tavolo finale” – Sam Razavi

Sam Razavi è andato vicinissimo alla conquista di un braccialetto WSOP in tantissime occasioni. Giocatore, ma anche attore, Razavi è riuscito a trovare il giusto equilibrio tra le due sue carriere, entrambe importanti.

Riuscirà prima o poi a cingersi al polso l’ambito monile? Noi tifiamo per lui!

La testa è tutto

“Credo che uno dei miei punti di forza è che non tilto. Mai” – Jake Cody

Il mindset è fondamentale nel poker. Chiedere per conferma a Jake Cody, uno dei pochi eletti ad aver vinto un Main Event dei tre circuiti più importanti, cioè EPT, WPT e WSOP.

Ad oggi, il talento di Rochdale in carriera ha vinto oltre 4,5 milioni di dollari, senza considerare i tavoli cash che ha distrutto.

Quando perseverare non è diabolico

“Ci ho messo quattro anni per raggiungere il mio primo final table” – Chris Moorman

Sì, avete letto bene: Chris Moorman, leggenda del poker online con oltre 16,7 milioni di dollari vinti mouse alla mano, con tanto di 30 Triple Crown, non è riuscito ad arrivare al tavolo finale di un torneo nei primi 4 anni di carriera.

Cosa significa questo? Che il poker è un gioco particolare, dove non basta il talento, ma occorre avere pazienza e solidità mentale. Perché prima o poi, se sei forte, le soddisfazioni arrivano.

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