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I coach di Cliff Josephy ammettono: "Su Qui Nguyen abbiamo sbagliato tutto!"

Chance Kornuth (a sinistra) con Cliff Josephy durante il final table del WSOP Main Event
Chance Kornuth (a sinistra) con Cliff Josephy durante il final table del WSOP Main Event

A quasi due mesi di distanza, vengono fuori altri dettagli interessanti sul tavolo finale del Main Event WSOP che ha incoronato Qui Nguyen. Cliff "JohnnyBax" Josephy, leggenda del poker online giunto all'atto finale da chipleader dei November Nine, è infine giunto terzo, fallendo l'appuntamento con la vittoria nonostante un final table ben giocato, anche per merito di due top player.

Per prepararsi all'appuntamento più importante della vita, Josephy aveva deciso di ingaggiare due illustri colleghi, come Chance Kornuth e Shaun Deeb, in qualità di coach. I due, non solo semplici colleghi ma amici che si stimano e si scambiano da anni pareri su qualsiasi tipo di situazione pokeristica, si sono formati proprio nel periodo in cui Cliff era già una delle primissime stelle degli MTT online. Oltretutto, Shaun e Chance avevano già "coachato" in team Jay Farber, nel Main di tre anni fa.

Josephy, veterano "elastico"

Questa è stata una delle cose che più ha sorpreso Kornuth: "Voglio dire, mi aspettavo di trovare in lui una certa rigidità nell'approccio, essendo un giocatore così esperto e consolidato, invece mi sbagliavo: sono rimasto impressionato dalla sua forza di volontà e dalla capacità di assimilare qualsiasi cosa gli consigliassimo."

Lo scopo iniziale era quello di far giocare più mani a Josephy, aiutandolo ad aprire i range difendendo più mani e giocandone altre in maniera più aggressiva, in modo da far pesare il ruolo da chipleader al tavolo.

Shaun Deeb
Shaun Deeb

Simulazioni in Home Games

Ma come è stata messa in atto questa preparazione al final table WSOP? Lo rivela Shaun Deeb: "Abbiamo fatto una caterva di simulazioni utilizzando gli home games di PokerStars. In pratica facevamo in modo da arrivare a sperimentare determinate situazioni anche facendo dumping tra gli stack per ricreare determinati spot, e quindi capire come si sarebbero potute evolvere le cose."

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Nel fare questo, Deeb e Kornuth avevano anche coinvolto altri giocatori, comparse che avevano il compito di impersonare ciascuno uno degli altri componenti: "Gli dicevamo "Ehi, tu sei Gordon Vayo, tu invece sei Qui Nguyen, vogliamo che giochiate in questo modo questo tipo di mani..."

Qui, l'errore fatale

Qui arriva l'ammissione dell'unico errore commesso dal team: "Su Nguyen, per esempio, abbiamo sbagliato. Ci siamo preparati male su di lui, anche se dubito che nessuno possa essersi preparata a dovere: ha sorpreso tutti il modo con cui ha affrontato il tavolo, ha giocato davvero alla grande e in fondo ha meritato di vincere".

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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