[imagebanner gruppo="pokerstars"] Sorel Mizzi è quello che si può definire senza timore di essere smentiti un veterano del poker, e proprio per questo il canadese è un ottimo candidato per gettare uno sguardo al poker che fu, quando lui era tra i migliori al mondo.
"A cavallo fra il 2006 ed il 2007, facevo tutta una serie di cose nei tornei online che pochissimi altri implementavano nella loro strategia di gioco - ricorda - all'epoca credo certamente di essere stato tra i più forti, mentre oggi specialmente online quando mi capita di giocare mi sento sensibilmente indietro rispetto ai più forti, anche se non lo faccio spesso".
Si potrebbe dire semplicemente che "Imper1um" a differenza di altri non abbia più fame di vincere a differenza di altri, e questo probabilmente è anche vero, ma in realtà neppure all'epoca Sorel Mizzi era quello che si potrebbe definire oggi un professionista modello, ed è lui stesso il primo ad ammetterlo: "Per me è sempre stato anche un fatto di ego - ammette - mi sono sempre vantato di non aver mai letto un libro, di non aver mai veramente studiato il gioco, ma adesso non è più il 2006 e mi rendo certamente conto di quanto sarebbe vantaggioso farlo, così come utilizzare tutti quei software che oggi sono capaci di darti un vantaggio".
E malgrado ormai sia tutt'altro che un grinder, Mizzi rivela in ogni caso di avere intenzione di correggere la rotta: "Ho la fortuna di avere amici professionisti di livello assoluto con cui discutere di strategia, ma non ne ho mai davvero approfittato. Sento però che adesso è necessario, visto che il livello è comunque molto alto e per conservare un edge è necessario adottare delle nuove strategie".
Ed in questo senso, Mizzi crede di aver spazio per migliorare anche dal vivo: "Penso di essere il giocatore che ha perso più soldi nei Main Event EPT - scherza - non ho mai fatto un tavolo finale, ed in generale i giocatori europei sono più consapevoli ed aggressivi. Forse, malgrado tutti questi anni, non sono ancora riuscito ad adottare le giuste contromisure".
Al di là di queste sue ambizioni legate al gioco, che malgrado tutto rimane decisamente importante per lui, Sorel pensa anche a qualcosa di diverso: "In futuro vorrei sempre giocare a poker, ma in qualche modo senza essere costretto a farlo. Per questo sto dedicando la mia attenzione a tutta una serie di progetti imprenditoriali, vedremo a cosa mi porteranno".