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Tom Marchese: il 2011 è un anno da dimenticare?

Tom Marchese all'EPT di Sanremo del 2010Tom Marchese nel 2010 è stato un protagonista assoluto sulla scena del poker live, tanto da vincere il titolo di giocatore dell'anno grazie a undici tavoli finali disputati e 2.115.000 dollari vinti: quest'anno invece le cose per lui sono andate in maniera ben diversa, ma “kingsofcards” sembra farsene una ragione.

Numeri alla mano, Tom nel 2011 ha selezionato maggiormente i tornei a cui prendere parte – scendendo da 65 presenze a 40 – ma i risultati sono stati nettamente inferiori, con due tavoli finali e 322.000 dollari vinti: cifre che disegnano un anno di transizione.

Tuttavia, chi gioca tornei sa bene come poche decine di eventi siano un campione ridicolo da un punto di vista statistico, e certo Marchese ne è pienamente consapevole: “Le persone tendono a dimenticare che quando si hanno risultati eccellenti questo dipende anche dal fatto che tutto gira per il verso giusto – confida a CardPlayer – ma la verità è che pochissimi sono in grado di confermarsi anno dopo anno”.

La varianza infatti è proprio nei tornei dal vivo che si fa più ingombrante, complici sia l'impossibilità di giocarne un numero davvero alto, sia payout come d'abitudine verticali che riservano solo ai primi una ricompensa capace di fare davvero la differenza: “Contrariamente a quanto si immagina, quello che contraddistingue un buon anno da uno deludente non sta tanto nei tornei in cui non raggiungi i premi, ma nei tornei in cui arrivi soltanto vicino a risultati davvero importanti”.

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A questo proposito Marchese cita il suo ottavo posto conquistato quest'anno alle WSOP nell'evento No Limit Hold'em shootout, o nel torneo high roller della PCA dove è finito undicesimo: “Poche carte in mio favore e tutto avrebbe potuto essere diverso, e sto parlando di due soli tornei...”.

Al momento, con il poker online ancora bandito dagli Stati Uniti, Tom ha ancora intenzione di dedicarsi ai tornei di poker, ma con gli occhi bene aperti ad ulteriori, nuove opportunità: per chi come lui proviene dal cash game, non è difficile immaginare quale sarebbe lo sbocco naturale il giorno che tornassero nuovamente disponibili i tavoli virtuali...

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