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WSOP Story: quando Full Tilt offrì 10 milioni extra al vincitore del Main Event

Poche ore ci dividono dall'inizio delle World Series of Poker 2016 e per ricordarvi questo appuntamento speciale, la nostra memoria non poteva che ripescare una curiosità di 10 anni fa.

A dire il vero questo aneddoto mi è venuto in mente, leggendo una promozione di pochi giorni fa lanciata da una poker room internazionale che ha messo in palio 5 milioni extra che spetteranno al vincitore del torneo più importante dell'anno se si sarà qualificato dal loro sito (il record di Gold trema...). I responsabili marketing di questa famosa room però hanno copiato un'idea di 10 anni fa, partorita dalle menti di Full Tilt Poker.

L'edizione del 2006 è stata ricordata da tutti come quella dei record, in particolare per il Main Event più ricco di sempre. Se in Europa, un decennio fa, il texas hold'em è ancora un gioco molto di nicchia, negli Stati Uniti siamo negli anni del boom e molti siti garantiscono a Caesars centinaia di qualificati online.

Siamo nel 2006...

Tenete presente che la legge UIGEA entrerà in vigore pochi mesi dopo. La concorrenza tra le rooms è spietata, PartyPoker è ancora il primo sito di poker mondiale ma si sta facendo spazio il primo brand lanciato da un gruppo di giocatori: si tratta di Full Tilt Poker.

Il gruppo Party Gaming è pronto a lasciare gli Stati Uniti (essendo quotato in borsa non può correre rischi legali) mentre la red room e PokerStars sono convinte che le operazioni finanziarie collegate al poker online, essendo uno skill game, non rientrino nell'ambito di applicazione della legge. Insomma, si preannuncia una lotta a colpi di marketing tra Stars e Tilt.

La stessa PokerStars è diventata popolare grazie alle vittorie nel Main Event di tre suoi giocatori che portavano la sua patch: Chris Moneymaker, Greg Raymer e Joe Hachem.

Howard Lederer e Chris Ferguson per contrastare questa egemonia e per incentivare i players a qualificarsi attraverso il loro sito, offrirono un bonus folle di 10 milioni di dollari extra al vincitore del Main Event WSOP, a condizione ovviamente che il fortunato si qualifichi su Full Tilt.

La promozione prevede il pagamento di 1 milione all'anno. In poche parole, il vincitore avrebbe potuto vincere fino a 22 milioni di dollari. Riavvolgendo il nastro, di fatto con il black friday del 2011, il potenziale vincitore avrebbe incassato solo 5 milioni dal bonus, per un totale di 17.

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WSOP: gli anni d'oro

In tutti i casi, la promozione era in linea con gli standard dell'epoca d'oro del poker americano: la red room spendeva circa 20 milioni al mese nel marketing. Solo dopo 5 anni abbiamo scoperto, con l'inchiesta del Dipartimento di Giustizia, che quelle spese (ed anche i dividendi degli azionisti) venivano finanziate con i fondi dei clienti.

Per fortuna di Lederer e Ferguson, alla fine vinse Jamie Gold che incassò 12 milioni nel Main dei record con 8.773 players al via e un montepremi pazzesco di 82.512.162$. Il runner up Paul Wasicka si dovette accontentare di 6,1 milioni.

Cunningham vicino al bonus!

A sfiorare l'impresa fu Allen Cunningham che si qualificò su Tilt ed arrivò ad un passo dal colpo grosso. Fu eliminato solo in quarta posizione per 3,6 milioni ma dopo pochi mesi fu ingaggiato nel team pro.

Il "sindacalista" Mike "The Mouth" Matusow provò a rivendicare il bonus da 10 milioni per conto di Allen, sostenendo che il final table poteva essere sufficiente ma i boss di Full Tilt volevano a tutti i costi un campione del mondo con la patch della red room. Uno dei tanti sogni che svanirono. L'ultima occasione fu nel 2010 con ben 6 giocatori sotto contratto al final table (solo 3 potevano però indossare per regolamento il famoso marchio) ma alla fine vinse un giocatore di PokerStars: Jonathan Duhamel.

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Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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