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Eugene Katchalov

Eugene Katchalov ad Assopoker: “Il boom degli eSports? Più devastante e duraturo del poker, ecco perché”

Durante il Dreamhack Austin, che ha visto il Team QLASH esordire sulla scena internazionale (con ottimi risultati), abbiamo avuto modo di parlare con Eugene Katchalov, che insieme a Luca Pagano si è imbarcato in questa nuova avventura a tema eSports.

Con il professional poker player americano – ma nato in Ucraina – abbiamo avuto modo di parlare di eSports proprio durante il Dreamhack: quella di Eugene Katchalov è una visione piuttosto lucida di quello che con ogni probabilità è destinato a diventare un nuovo fenomeno di massa, con effetti molto più marcati rispetto a quanto successo in occasione del boom del poker.

Un bacino di utenza potenzialmente infinito

“Io dico che quando avverrà, il boom degli eSports sarà più deflagrante rispetto a quello che ha vissuto il poker, attacca Eugene Katchalov. “Per tutta una serie di motivi. Per prima cosa, pensiamo al bacino d’utenza: quante persone potevano dire di aver giocato frequentemente a poker, prima che diventasse mainstream? Non c’è confronto con quanta gente pratichi più o meno assiduamente i videogiochi, anche a livello puramente intrattenitivo”.

Il ragionamento del pokerista prosegue: “I videogiochi sono una passione che nasce e cresce sin da ragazzini, da bambini persino. E chi oggi ha 25-30 anni ed è appassionato di videogiochi, è probabile che da qui a 5-10 anni lo sia ancora, a prescindere.

È qualcosa che molto difficilmente dipenderà da come si muove il mercato, diversamente da quanto è successo (e succede) nel poker”.

Tanta varietà di scelta

Eugene Katchalov sottolinea anche una differenza importante tra eSports e poker: “Quante varianti di poker sono davvero diffuse? Un paio? Texas Hold’em e forse Omaha. Di eSports ce ne sono a bizzeffe e soprattutto di generi diversi.

Inoltre, gli sviluppatori hanno l’opportunità di creare giochi su misura, in base ai gusti dell’utente finale. Nel poker questo è praticamente impossibile”.

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Anche la fruibilità da parte dello spettatore è molto diversa e decisamente a vantaggio degli eSports: “Il poker è un gioco molto statico, gli eSports sono dinamici. Una persona che guarda il poker per la prima volta non capirà praticamente nulla.

Gli eSports sono più immediati: puoi non conoscere le regole di un gioco, ma divertirti lo stesso a guardarlo perché si intuisce subito chi sta vincendo e chi no”.

Eugene Katchalov e l’esperienza al Dreamhack

Non potevamo non chiedere al professional poker player un commento a quanto appena vissuto insieme al Team QLASH durante il Dreamhack di Austin.

“Era la prima volta che partecipavo a un Dreamhack ed è stato qualcosa di pazzesco. Vedere tutta quella gente condividere una passione è bellissimo. Professionisti e semplici appassionati vivono gomito a gomito per tre giorni super intensi: è qualcosa che non capita in molti altri settori”.

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