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I blog esteri sulla liquidità condivisa: “i francesi distruggeranno gli italiani”. Il reale pericolo viene da lontano…

Non c’è cosa più divertente, alla vigilia del lancio della liquidità condivisa internazionale, di leggere previsioni random senza supporto di dati attendibili e credibili, da parte di blog internazionali. Considerazioni che però rischiano di minare la credibilità di questo progetto, magari solo per opinioni espresse per meri interessi di business.

L’ultimo “pronostico” che abbiamo letto è che “i francesi sono superiori a italiani e spagnoli”. Nulla di più scontato. Potrebbe essere anche vero che i cugini transalpini siano più forti, ma non esistono statistiche credibili per paragonare i field medi dei quattro mercati, di sicuro non lo sono quelli pubblicati in questi giorni.

Professionisti francesi e spagnoli giocano su dot com

Prendere i dati storici delle WSOP ha poco valore in tal senso, perché la superiorità dei cugini è giustificata da vittorie e risultati registrati da giocatori che hanno (quasi) tutti residenza all’estero da anni, per non dire secoli, in fuga a causa di una tassazione senza senso applicata ai tavoli online nel cash game dal 2010 ad oggi. Stesso discorso per gli high roller spagnoli.

Anzi, se proprio volessimo prendere come parametro di riferimento i tornei live internazionali, gli iberici non vanno per nulla sottovalutati, visto che Mateos e company stanno ottenendo vittorie a raffica tra EPT/PokerStars Championship/WPT/PartyPoker live etc. Ma anche in questo caso, sono quasi tutti residenti a Londra o sono regular a Vegas (Aria, Bellagio etc).

La posizione di svantaggio di partenza dei cugini

Semmai, l’unica cosa certa è la posizione di svantaggio dei nostri rivali: i giocatori di cash game francesi hanno a che fare con una tassazione nel cash insostenibile nel lungo periodo e, se è vero che la rake sarà calcolata in modo differente a seconda della residenza, i nostri cugini potrebbero soccombere con un prelievo che lascerà loro poca tregua.

Stesso problema per gli spagnoli che non solo hanno un’aliquota più alta ai tavoli (25% contro il nostro 20%) ma oltretutto devono subire anche una tassazione sui redditi (quindi non sono esentati neanche i torneisti dalla morsa del fisco).

Adrian Mateos è uno degli high roller più forti al Mondo ma vive a Londra per evitare la doppia tassazione applicata nell’online spagnolo

Guai a sottovalutare le future sfide

Con questa considerazione non vogliamo che i nostri giocatori sottovalutino l’appuntamento. I potenziali pericoli quando una persona gioca a poker ci sono e non vanno mai sottovalutati, a prescindere da chi troverà ai tavoli. E’ necessario sempre agire con responsabilità, questo è chiaro.

Tra pochi mesi i giocatori italiani saranno chiamati ad un duro confronto con i pokeristi europei. Non sarà una passeggiata, ci vorrà anche un periodo di adattamento, ma nessuno può sapere come andrà a finire e quale sarà il trend.

Aspetti positivi

Di sicuro, in una fase iniziale sarà un bene agire con piedi di piombo. Ma per i nostri cash gamer, soprattutto quelli che giocano ai più alti livelli, la liquidità internazionale sarà una svolta, perché ci risulta che al momento l’action in Italia sia quasi nulla nei giochi “high stakes”, se così possono essere chiamati nel nostro paese.

Per i torneisti e per i grinder negli Spin i vantaggi saranno importanti, con montepremi e jackpot più deep. Da non sottovalutare un probabile effetto multilevel che dovrebbe arricchire i field esistenti con nuovi giocatori attratti dalla maggiore liquidità e da premi più importanti, oltre al ritorno agli investimenti marketing da parte di tutte le rooms, dopo cinque anni dominati da scommesse e casinò.

Aspetti negativi

Tra gli aspetti negativi che ci sentiamo di condividere con i blog stranieri come CalvinAyre è il fatto che questo progetto (inevitabile visto che la liquidità è un elemento naturale di un gioco come il poker) penalizzerà le rooms locali. Per questo motivo, la speranza è che le nostre piattaforme nazionali possano, nei prossimi mesi, trovare soluzioni e partnership per poter godere anch’esse, come le altre multinazionali, degli aspetti positivi della liquidità condivisa.

Il reale pericolo: i players stranieri

A nostro avviso, il pericolo che non va sottovalutato e non è secondario riguarda i players internazionali. Diversi mesi fa, in un’intervista con Rocco Palumbo, abbiamo denunciato su Assopoker che la liquidità transalpina viene drenata dai poker pro stranieri vincenti (visto che per la legge francese, tutti i residenti in paesi europei non regolamentati possono giocare su piattaforme dot fr).

Spesso regular americani usavano (e continuano ad usare) account di “comodo” affittati nel Vecchio continente (con conti bancari in Europa). Da questa finestra entravano ed entrano anche tedeschi, scandinavi e inglesi, ovvero i veri squali da temere.

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Rocco Palumbo conosce bene la realtà del mercato .fr ed ha denunciato il pericolo della presenza di pro stranieri

Un pericolo che PokerStars non ha sottostimato, non a caso quest’anno, PS.fr impedisce l’accesso agli stranieri.

Rimane il problema invece per le altre piattaforme transalpine e la speranza è che gli enti regolatori impongano all’Arjel un blocco delle frontiere, nel caso contrario la liquidità internazionale potrebbe risultare un flop nel medio-lungo periodo.

 

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Direte voi, ma anche tale soluzione non va contro il concetto (naturale) di liquidità del poker? All’apparenza può sembrare così, nella realtà dei fatti è diverso. La maggior parte di questi regular vincenti stranieri gioca principalmente su altre piattaforme (dot com), quindi si viene a creare una situazione molto negativa, perché potrebbero vincere sui tavoli condivisi e poi perdere su quelli dot com (più probabile), rendendo la liquidità condivisa sempre più debole.

A quel punto sarebbe meglio aprire le porte al dot com. Ma siamo fiduciosi che altre rooms francesi adottino le stesse misure di PokerStars.fr, nel caso contrario per gli italiani potrebbe essere molto più difficile vincere.

Dati storici

Il blog CalvinAyre si è  sbilanciato ed ha azzardato la previsione che il field medio francese sia superiore a quello italiano e a quello spagnolo. Hanno pubblicato a supporto dati storici delle WSOP che, a nostro avviso, solo in minima parte, possono essere attendibili.

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Prima di tutto paragonare field live con online è un azzardo. Inoltre quei dati confrontano solo la punta dell’iceberg: i risultati registrati sono stati ottenuti per lo più da professionisti che vivono all’estero e che, con ogni probabilità, neanche si siederanno nei tavoli condivisi online (francesi e spagnoli saranno sempre esposti agli aspetti fiscali). Al massimo la loro partecipazione potrebbe essere minima. Inoltre, alcuni dei protagonisti che hanno contribuito a quelle statistiche non gioca più.

Gli high roller francesi e spagnoli vivono quasi tutti a Londra proprio per evitare problemi con il fisco e continueranno a giocare principalmente sul dot com. L’importante sarebbe invece capire il livello medio degli amatori e semi-professionisti, ma in tal caso solo i grinder online più esperti potrebbero permettersi di fare paragoni.

Il recente finalista al Main Event WSOP, Benjamin Pollak vive a Londra per evitare la morsa del fisco francese

In tutti i casi, guardiamo questi dati storici.

Braccialetti vinti nella storia WSOP:

  • Francia 15
  • Italia 9
  • Spagna 4
  • Portogallo 2

Guadagni per nazione:

  • Francia $62,9 milioni
  • Italia $25.940 milioni
  • Spagna $13,3 milioni
  • Portogallo $3,7 milioni

Numero di premi per nazione:

  • Francia 2.625
  • Italia 1.342
  • Spagna 486
  • Portogallo 316

Fatturati e spesa

Senza dubbio, da questi numeri, si evince una superiorità tecnica francese evidente.

Ma come detto, tali statistiche lasciano il tempo che trovano, visto che stiamo paragonando solo i risultati ottenuti dalla punta più alta della piramide del movimento.

Altri Dati che – a nostro avviso – vanno pesati seriamente sono i fatturati e la spesa dei mercati perché alla fine, in modo implicito, indicano il field in termine numerico e di capacità di spesa e sono indice di quanto sia deep la liquidità. In questo caso la Francia appare avanti anni luce.

Ma è difficile poter fare previsioni sul lungo periodo perché la liquidità è – in questo momento – concentrata su giochi a più alta varianza come i Sit Lottery che potrebbero rimescolare più volte le carte.

E’ forse anche per questo motivo che esperti analisti sostengono da anni che la liquidità nel poker avrà vita lunga solo con lo sviluppo di format e varianti che non garantiscono edge mercati ad un gruppo ristretto di players. Chi lo sa? Ma una cosa è certa: per l’ecosistema pokeristico è fondamentale che l’equilibrio sia mantenuto soprattutto tra i giocatori medi ed amatori e che quest’ultimi siano maggiormente tutelati da ogni forma predatoria, truffa o abuso.

Vediamo la spesa dei mercati principali:

ITALIA 2016

  • Cash game 73 milioni (-12,5%)
  • Mtt+Sit 65 milioni (+3,2)
  • TOTALE: 138 milioni

ITALIA PRIMI SEI MESI 2017

  • Cash game 30 milioni (-6%)
  • Mtt+Sit 37 milioni (+17,3%)
  • TOTALE: 67 milioni

FRANCIA 2016

  • Cash game 93 milioni (-8%)
  • Mtt+Sit 137 milioni (+4,8%)
  • TOTALE: 230 milioni

SPAGNA 2016

  • Cash game: 27 milioni (-11,5%)
  • Mtt+Sit 30,5 milioni (+2,7%)
  • TOTALE: 57,5 milioni

N.B. Dati in euro, tra parentesi il confronto con la spesa del 2015. Non esistono ancora dati attendibili storici sulla spesa in Portogallo.

 

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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