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Quanto deve incassare un reg degli high roller live per chiudere l’anno in attivo?

Da quando esistono gli high roller live, in molti hanno fatto notare che la classifica della All-Time Money List abbia un’importanza sempre minore. Perché i dati raccolti da Hendon Mob si riferiscono alle vincite lorde: non vengono presi in considerazione i buy-in versati, ma solo le cifre incassate. Ciò significa, ad esempio, che Justin Bonomo, il primo di questo speciale ranking abbia vinto molto (ma molto) meno dei 42.9 milioni di dollari segnati sul suo profilo.

Inoltre non c’è solo la questione dei buy-in non presi in considerazione ma anche della vendita di quote: quasi nessuno gioca gli high roller al 100%, pertanto nemmeno gli incassi lordi sono da considerare accurati. La All-Time Money List è quindi una classifica che ha un valore molto relativo e i cui dati presi per quello che sono: vincite lorde e approssimative. Lo ha detto chiaramente anche Daniel Negreanu, a lungo il giocatore più vincente su Hendon Mob prima del sorpasso subito da Justin Bonomo.

Risultati WSOP 2018
Daniel Negreanu

Kid Poker vince 4.3 milioni nel 2018, ma è sopra?

L’annata di Kid Poker sembra positiva osservandola dall’esterno. Il giocatore canadese ha infatti centrato il final table nell’high roller da $100.000 della PCA (4° per $521.000), ha chiuso terzo in due tornei dello US Poker Open e soprattutto ha concluso in seconda posizione il Super High Roller Bowl dell’Aria per un super premio di tre milioni di dollari. Complessivamente ha incassato 4.3 milioni di dollari (lordi).

Apparentemente sembrerebbe un 2018 molto positivo per Daniel Negreanu. In realtà non è così, almeno a giudicare da un tweet del team pro di Pokerstars.

Il “caso” Bryn Kenney

Tutto è nato da un’intervista che Bryn Kenney ha rilasciato a Pokernews.com. Abbiamo riportato alcune sue dichiarazioni in un articolo dedicato, tra cui questa:

“Quest’anno è stato difficile perché non ho avuto una vittoria in un grande torneo, nonostante le molteplici deep run. Il numero di buy-in molto elevati è aumentato”.

Nell’intervista, Kenney faceva intendere di essere in passivo nel 2018. Una circostanza che ha dell’incredibile se si pensa che il pro americano ha incassato 4.8 milioni di dollari finora. Ciò significa che ha speso più di questa cifra e probabilmente ha runnato bene nei tornei in cui aveva venduto molte quote e male in quelli in cui aveva tenuto per sé gran parte del buy-in.

Bryn Kenney
Bryn Kenney

Daniel Negreanu: “Vinci 5 milioni di dollari e non sei sicuro di essere in attivo”

Tempo fa avevamo riportato alcune interessanti considerazioni del top player spagnolo Adrian Mateos, il quale svelava che per molti regular chiudere l’anno con meno di tre milioni di vincite lorde significa chiudere l’anno in passivo.

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Stando a quanto ha dichiarato da Kenney, sembrerebbe che l’asticella si sia alzata. Una circostanza confermata anche da Daniel Negreanu, che su Twitter ha commentato l’intervista a Bryn in questo modo:

“4.8 milioni in “guadagni” e l’anno non è ancora finito. Ci sono così tanti tornei enormi in giro per il mondo al giorno d’oggi che anche vincendo 5 milioni di dollari non si è certi di chiudere l’annata in attivo. Il che è abbastanza folle”.

Daniel ha quindi rilanciato: al giorno d’oggi, tra tutti i tornei high roller live che ci sono (specialmente con l’aggiunta di quelli in Asia), un reg che gioca full schedule deve vincere almeno cinque milioni di dollari per poter chiudere in attivo.

High roller live: si è alzata l’asticella?

Se prendiamo per vero ciò che dice (e non c’è motivo per non farlo considerando la caratura del personaggio nel mondo del poker), regular degli high roller live come Dominik Nitsche (3.9 milioni), Adrian Mateos (3.5 milioni), Steve O’Dwyer (3.5 milioni), Byron Kaverman (3.2 milioni) e Christoph Vogelsang (3.1 milioni) sarebbero tutti in passivo nel 2018 pur avendo vinto incassato almeno tre milioni di dollari.

Una circostanza, quella dell’innalzamento delle vincite lorde minime per chiudere l’anno in attivo, che dimostra tante cose, ma soprattutto una: riuscire a giocare tutti i più grandi tornei al mondo ed essere effettivamente giocatori vincenti è molto più difficile di quanto si creda.

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