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Poker live: il retroscena sull’annullamento di Rozvadov. Perché le WSOP 2021 sono state un vero miracolo

Il day 1A del Colossus WSOPE è stato cancellato ed è stata all’apparenza una grossa sorpresa per i players e la manifestazione ospitata dal King’s di Rozvadov. Non vogliamo essere fraintesi: si tratta si di evento eccezionale solo sulla carta per il poker live europeo.

Fino ad ora eravamo stati abituati bene con gli 88 eventi delle World Series di Las Vegas che sono filati lisci (c’è stato solo qualche piccolo incidente di percorso). Ma stiamo parlando di due realtà ben differenti.

In Repubblica Ceca situazione drammatica

La cancellazione della prima giornata del tanto atteso torneo (gli altri 6 starting flights non sono stati annullati ed il torneo dovrebbe essere disputato regolarmente) rientrano nella normalità di una realtà tutt’altro che semplice da gestire.

Mi spiego meglio: in Repubblica Ceca la situazione Covid-19 è pessima. Per quanto riguarda il numero dei casi positivi è addirittura drammatica, per fortuna vi è un numero relativo di decessi (una trentina al giorno).

Nelle ultime 24 ore i positivi superano i 18.000 casi, il giorno precedente (martedì) hanno oltrepassato la soglia dei 24.000 su un campione di 10 milioni di abitanti. In Italia (popolazione superiore più di 6 volte) i casi sono circa la metà.

Al King’s obbligo vaccinale per i dealers: 40 non sono della partita del poker live

Per questa ragione il governo di Praga ha deciso di introdurre regole molto più restrittive (con colpevole ritardo?). Di conseguenza il King’s ha deciso di imporre l’obbligo vaccinale ai propri collaboratori. Ed è sorto il problema dei dealer, perdendone circa 40 che si sono rifiutati di vaccinarsi. Il poker director Federico Brunato del King’s lo ha rivelato al blog In The Zone.

Di fatto potevano essere tenuti aperti per il Colossus al massimo 6/7 tavoli (anche per una ragione di spazi interni) visto la contemporanea affluenza massiccia per il Mini Main Event (gli organizzatori si aspettavano la metà dei giocatori partecipanti). Onde evitare code all’interno del casinò ed una waiting list di ore, Brunato e il suo staff hanno preferito privilegiare la sicurezza ed annullare il day 1A. Una scelta insindacabile.

Le difficoltà oggettive per i casinò ed il poker live europeo

Questa vicenda può far capire quanto sia difficile, in questo momento, per i casinò europei gestire grandi eventi, soprattutto se non hai grosse strutture alle spalle come un centro congressi. Gli imprevisti sono all’ordine del giorno. Ad esempio, il Casino Barcellona ha una sala esterna che utilizza sempre per i tornei più importanti. L’EPT Praga può contare sulle strutture dell’ Atrium Hotel.

Il Casinò di Portomaso ha organizzato i precedenti European Poker Tour nel centro congressi Hilton su 3 piani, idem il Casino Malta con il Battle of Malta avvalendosi sempre della sala congressi dell’Hotel Intercontinental che sono a pochi metri dalla sala da gioco. Con il Covid-19 però tutto diventa un’incognita, anche per gli hotel-casinò più grandi. Gli spazi spesso non bastano. Non a caso Malta ha annullato tutti i tornei internazionali sia nel 2020 che nel 2021.

Il Dusk till Dawn, la poker room inglese più importante, per mesi ha preferito rimanere chiusa.

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Dopo questa vicenda di Rozvadov (dove nessuno può avere colpa) siamo sempre più convinti che solo a Las Vegas si sarebbero potute disputare le WSOP 2021 appena concluse con un programma così ambizioso. Il Covid-19 non perdona più, i margini di manovra sono molto stretti per tutti i tornei, figuriamoci per i festival del poker. Ed anche in Nevada non tutto è oro quel che luccica.

La strategia vincente di Caesars per le WSOP 2021

Vi abbiamo parlato delle difficoltà crescenti degli Hotel-Casino del Nevada con il personale. Gli organizzatori delle WSOP hanno lavorato 6 mesi per pianificare al meglio gli 88 tornei più tutti i side events ed i tavoli di cash game, nonostante i players europei fossero tagliati fuori dalla manifestazione (molti sono potuti entrare solo con l’apertura delle frontiere avvenuta tardivamente l’8 Novembre).

E’ stata decisiva da parte di Caesars la chiusura delle poker room di proprietà sulla Strip, come il Bally’s e il Flamingo, in modo tale da avere tutti i dealers del gruppo a disposizione per le WSOP. Anche l’obbligo vaccinale per i players è stato fondamentale (si sono registrati alcuni casi isolati ma non gravi).

Rispetto al King’s, il Rio ha avuto un vantaggio: per le leggi del Nevada e federali, non poteva essere imposto l’obbligo per i dealers. Così gli organizzatori hanno previsto solo dei grossi incentivi alla vaccinazione ma nulla di obbligatorio.

La strategia si è rivelata vincente unita agli spazi giganteschi del centro congressi dell’Hotel. Così le WSOP 2021 sono state disputate senza grossi incidenti di percorso. Ma questa non è più la normalità, si tratta di un vero miracolo organizzativo che ha richiesto sforzi e risorse eccezionali che forse solo a Las Vegas si possono trovare.

Il King’s rimane, nonostante le difficoltà dovute al Covid-19, la poker room europea di riferimento (con grossi meriti del casinò che ha lavorato molto bene in questi anni) ma senza 40 dealer non sarà una passeggiata gestire questa edizione delle WSOPE. Il nostro tifo va allo staff per il duro lavoro dei prossimi giorni. Il successo delle World Series Europe può essere ossigeno puro per tutto il poker live continentale.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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