Tra field che si induriscono, tavoli che si svuotano, provvedimenti per favorire un ritorno dei fish, riforme da "lacrime e sangue" per i regular, è cosa nota che il mondo del poker stia vivendo un periodo piuttosto lungo di riflessione.
La Game Theory Optimal (GTO) è stata spesso additata come una delle cause dell'inasprimento della competizione nel gioco del poker, avendo accelerato il processo di "risoluzione" dello stesso.

Il dibattito è arrivato anche sul social network Quora, in cui sempre più spesso si discutono argomenti poker-related. Ancora una volta, a fornire una convincente risposta è stato Alec Torelli, top player e autentico guru per migliaia di fans che ne apprezzano saggezza e consigli.
Ecco la traduzione integrale del suo interessantissimo post.
"Non credo che il gioco del poker morirà o che finirà la figura del giocatore professionista. La ragione è banale: ci sono semplicemente troppi giocatori che amano il poker ma non hanno alcun interesse a dedicare tempo ed energie per imparare la GTO, o a bilanciare i range eccetera. E fino a che esisteranno giocatori amatoriali, ci saranno dei professionisti che fanno soldi su di essi.
Sicuramente la preparazione media del giocatore è aumentata ma, storicamente, i vantaggi di un mercato più competitivo bilanciano bene i maggiori costi. Prendiamo come esempio il tennis. Nel passato i giocatori giocavano con racchette di legno. eppure sono certo che ci sia stato un momento in cui i critici hanno detto, di Borg come di Agassi "non si può proprio far meglio", oppure "il gioco ha raggiunto il suo apice". Non è che non sia vero, è praticamente l'opposto.
Di certo è più dura arrivare in cima, ma le ricompense sono proporzionalmente più alte. E nel tennis (come in quasi tutti gli sport sopravvissuti dal secolo scorso) oggi girano molti più soldi: la gente è più informata, lo sport è diventato più popolare e più si diffonde la comprensione del talento tra le masse, più il gradimento sale.
Un altro esempio è dato dallo Snowboard. Nei primi anni '90 praticamente non c'erano professionisti. Oggi, dopo che molta più gente ha provato il gioco e apprezzato il talento necessario, ci sono molti più soldi e sponsor per chi raggiunge il top.
La sfida del poker si gioca sempre intorno al concetto di azzardo. Io credo che col tempo verrà percepito in maniera molto vicina al giocare in borsa. La gente capirà che ci vuole sì fortuna, ma apprezzerà l'abilità di chi riesce a farlo con successo. Direi persino che è una professione ambita. Voglio dire, il poker è figo, chi arriva al top ha spesso una vita che farebbe invidia a chiunque, viaggia per il mondo, si gestisce gli impegni come vuole e ha fatto di un gioco di carte il suo lavoro. Questa è un'attrattiva notevole, specialmente per le ultime generazioni che sono meno conservatrici e tendenzialmente più aperte.
In questo senso il poker ha ancora molta strada da fare, non ha raggiunto la maturità anzi è ancora nella fase dell' "infanzia". Certo, alcuni giocatori e alcuni operatori del mercato sbagliano di grosso dando del poker un'immagine degenerata, che certo non aiuta.
Di progressi ne sono stati fatti. La ESPN ha fatto un ottimo lavoro negli anni, e alcuni giocatori hanno dato una grossa mano. In questo senso, il campione del WSOP Main Event 2014 Martin Jacobson è l'esempio perfetto. Al final table è stato mostruoso, giocando praticamente alla perfezione. Ha così reso più chiara l'idea, per lo spettatore medio, che nel suo successo la fortuna c'entrasse poco, o almeno che fosse ben poca cosa in confronto all'enorme preparazione alla base di quel risultato.
Il poker ha bisogno di più esempi di questo genere per cambiare la percezione che la gente ne ha. In ultima analisi, il naturale evolversi del gioco verso la sua risoluzione non allontanerà la gente dal continuare a giocarlo. Troppi continueranno ad amare la psicologia e le caratteristiche del gioco, per smettere.
Ciò di cui abbiamo bisogno è una maggiore legittimazione, ed essa arriva quando ognuno si mette in testa di diventare un ambasciatore del gioco, facendo tutto il possibile per far capire agli altri che il poker è un gioco di abilità."
Qui potete trovare l'originale