Tempo di bilanci per Anton Wigg, lo svedese che pochi giorni fa è riuscito a superare nell’heads-up decisivo il nostro Francesco De Vivo conquistando così l’EPT di Copenaghen targato PokerStars.
Wigg, che è un professionista già da tre anni nonostante ne abbia solamente 22, si dice contento di questa vittoria – che gli ha fruttato la bella cifra di quasi 500.000 euro – non solo per ciò che significa a livello economico e di prestigio, ma anche per l’effetto che questo ha avuto sulla propria famiglia.
Come succede infatti a molti altri giovani che tentino la difficile strada del professionismo, Wigg si è dovuto scontrare oltre che con gli avversari anche con le comprensibili preoccupazioni dei genitori sui rischi di una carriera tanto incerta: “Adesso ho qualche speranza che la smettano di ripetermi che debba studiare per trovarmi un lavoro come si deve. I miei genitori non sanno come funzioni il mondo del poker, quindi hanno sempre pensato che per poterne vivere fosse necessaria una grossa vincita in un torneo. Fortunatamente è arrivata”.
Lo svedese – che certo ha mostrato di essere giocatore valido – spende anche una parola sul nostro connazionale, che ad un certo punto del testa a testa infinito che li ha visti contrapposti sembrava potesse avere la meglio, grazie ad una robusta chipleading guadagnata tuttavia con l’aiuto della fortuna.
Wigg infatti pare non aver gradito l’esultanza a suo modo di vedere scomposta di De Vivo, considerando anche che Francesco in un paio di occasioni ha vinto mani decisive che lo vedevano partire sfavorito: “Non mi piacciono i giocatori che si comportano a quel modo al tavolo, per cui è stato particolarmente dolce riuscire a recuperare lo svantaggio e infine riuscire a batterlo. Credo di aver giocato molto bene”.
Dal canto nostro possiamo dire che comprendiamo entrambi i punti di vista. Infatti, certamente non è piacevole subire delle bad beats in mani tanto importanti, aggiungendo al danno la beffa di un’esultanza esuberante, ma d’altra parte non ci sentiamo certo di condannare De Vivo per questo.
Ritrovarsi sponsorizzati da Everest Poker quando si erano ormai perse le speranze, ed al primo evento di rilievo giocarsi un risultato che in Italia solo Salvatore Bonavena ha raggiunto, sarebbe cosa da emozionare chiunque, crediamo.
Salomonicamente pensiamo quindi che in questo caso la virtù stia nel mezzo, e d’altra parte ormai l’EPT di Copenhagen è storia: Anton Wigg ha ottenuto una bella vittoria e Francesco De Vivo un brillante risultato, che gli auguriamo essere solo un antipasto per il futuro, in modo che abbia occasione di esultare ancora di più.