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Aurora "Pantera18" Pappucia si racconta: 'Con Minieri sono sul 2 a 2'

”Sarà…sarà…l’Aurora” del poker azzurro? Rubando le parole ad una vecchia canzone di Eros Ramazzotti vi presentiamo Aurora “Pantera18” Pappucia uno dei talenti più promettenti cresciuti in Italia. E non chiamatela “Panterina”: la ragazza ha solo 18 anni ma carattere da vendere.

Si è rivelata al grande pubblico qualificandosi online, con 1 euro, al final table del torneo PokerStars.it “The Italian Dream”. A Sanremo non è riuscita a vincere la Lamborghini messa in palio da PokerStars ma si è  classificata terza aggiudicandosi il corso speciale di guida sportiva. E lei va veloce e fa terribilmente sul serio. Ha una determinazione fuori dal comune e una maturità inusuale per una ragazza della sua età. Grazie alla sua grinta e al suo aspetto fisico, potrebbe essere in futuro, la risposta italiana all’inglese Liv Boeree. Dieci giorni fa si è imposta in Svizzera in un torneo live e nell’online si sta facendo valere.

AP: Aurora, sul tuo account su facebook c’è scritto: “poker is my life”. E’ realmente la tua ragione di vita? Da quanto tempo giochi, naturalmente in modalità play for fun?
Sì, e’ diventata la mia ragione di vita, credo in questo sport come ad una professione e come tutti i lavori richiede sacrificio, tempo, rinunce che sono disposta ad accettare per realizzare questa mia ambizione. Gioco dall’età di 6 anni, per cui da 13. Prima con il mio papà, che mi ha insegnato il poker a 5 carte e la teresina. Dopo la sua morte non ho giocato per un anno ed è stata mia madre a ripropormi, attraverso il poker online, un modo per rimanere attaccata al suo ricordo.

AP: Ti abbiamo conosciuto a “The Italian Dream” come player live. Giochi molto anche online? Qual è la tua specialità?
Online gioco circa 13 ore al giorno, preferisco gli MTT deep stack. In questo periodo sto provando a grindare i sit and go. In heads-up online mi diletto poco e niente, mi sono divertita a spararmi 4 testa a testa con Dario Minieri e abbiamo chiuso con un bel pareggio: 2-2. Ho partecipato ad un Sunday Special e sono andata a premio, a tre Sunday Challenge (due volte Itm), inoltre ho preso parte al Main Event da 400.000 delle ICOOP e sono andata anche nell’occasione in the money.

AP: Ti allena tua madre Laura? Come aggiorni il tuo stile di gioco?
Si, mia madre mi allena costantemente e quando non ho voglia me la fa venire… ma nel periodo precedente a “The Italian Dream” sono stata allenata da Filippo Candio a cui devo molto per tutto quello che mi ha insegnato. Lo studio non può mancare, i libri servono a darti lo spunto e capire quello che vai a fare, guardo e riguardo tavoli finali in tv per vedere e capire il perché di certe mani; serve anche per migliorare la lettura degli avversari.

AP: Secondo te si può vivere di poker?

Si, bisogna però avere un’ottima conoscenza della gestione del proprio bankroll, sapere quello che si va a fare seduti ad un tavolo di Texas Hold’em e la fortuna di trovare uno sponsor che ti permetta di mettere in risalto le qualità di giocatrice, permettendoti di partecipare a più eventi.

AP: Oltre al poker quali sono le altre tue passioni?
L’ Equitazione, sono iscritta alla federazione da sei anni. Dal 2002 faccio agonismo nella specialità ostacoli dove ho ottenuto il 90% dei piazzamenti. Tante coppe e tanta gioia. Ma ora sono ferma da due anni. Mi manca ma un giorno se potrò, diventerà il mio hobby.

AP: Ti senti più una giocatrice live o online?
I fatti sino ad ora mi hanno convinta di essere una giocatrice live per il semplice motivo che dal vivo gli avversari li vedo in faccia.

AP: Giocando live, frequenti abitualmente qualche casinò?
A Sanremo e Montecarlo con mamma e papà ci si andava quasi tutti i fine settimana, anche se io non potevo entrare. Pensavo che un giorno anche io ci sarei entrata a braccetto con mio papà.

AP: Quanto è importante la matematica per te?
La matematica? Senza quella manca una delle basi di questo gioco, è come voler fare poker d’assi con tre assi nel mazzo. Ho imparato  che ci sono più elementi indispensabili per poter giocare e uno sostiene l’altro. A mio parere i fattori importanti sono diversi: matematica, strategia, studio, fortuna, lettura dell’avversario e per chiudere...perché no? Una faccia da poker!

AP: E tu la faccia da poker ce l’hai eccome. Una delle tue ambizioni, immagino, è quella di avere al tuo fianco uno sponsor. Sotto il profilo dei risultati ti stai mettendo in evidenza ed inoltre il tuo aspetto fisico e la bella presenza al tavolo  possono rappresentare un ottimo biglietto per qualsiasi poker room. Ci sono stati dei contatti?
In questo periodo mi sono sentita dire: ti guardiamo, ti stiamo monitorando, credo che..., penso che... ma in realtà nessuno mi ha messo un contratto in mano per ora. Io continuo a sperarci. So di avere l’età giusta e amo questo sport; scusami se non lo chiamo gioco. Ci sono giornalisti che mi chiedono un’intervista e questo, a volte, mi fa illudere, ma mia madre prontamente fa l’avvocato del diavolo e mi riporta con i piedi a terra.

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AP: Nel poker a chi ti ispiri? A Liv Boeree? Annette Obrestad? A qualche giocatore o giocatrice del nostro paese?
Mi ispiro ad Aurora Pappucia, mi piacciono alcuni giocatori e li seguo con passione, ma ognuno veste il proprio abito e negli abiti di altri starei sicuramente male. L’unica giocatrice italiana che preferisco è mia madre, gioca bene e non lo dico solo io.

AP: Come valuti il livello di gioco in Italia?

Una volta, in un’intervista, dissi che la rappresentanza femminile italiana rispetto alle straniere è deludente; é un’opinione personale, anche se online ho notato che ci sono ragazze che ultimamente si applicano e studiano, si mettono in discussione, con alcune ho stretto amicizia.

AP: In autunno arriverà il cash game online. Conosci questa disciplina?
Si ho giocato cash e mi piace molto: matematica, percentuali a “paletta”. Per molti penso sarà la rovina. Nel lungo periodo rimarranno sono i migliori, quelli che sanno fin dall’inizio cosa vuol dire giocare cash. Gli altri invece lo capiranno dopo aver sbagliato strada.

AP: Un giocatore difficilmente rivela la sua strategia, proviamo per una volta a fare il gioco della verità e svelare il tuo gioco.
Dipende dalle situazioni, dal tipo di torneo, da cosa mi sto giocando. Generalmente nella fase iniziale sono molto tight. Nella parte intermedia tight aggressive. Nella fase finale, se ho un buon stack, sono molto tight per avere la possibilità, se entro in gioco, di fare player out (poi la fortuna qua fa la regina). Se sono short invece cerco di uscire con stile. Fino a quando ho davanti una chip aspetto il momento giusto: buttarmi con un 6 2 decisamente non mi va, a meno che non sia già in all forzato, come è successo al final table a Sanremo quando sono andata con 9 2 e ho avuto la fortuna di centrare il 9 al river. Sono andata fuori invece con AJ contro 44.

AP: In rete hai già molti fans, vuoi mandargli un messaggio?
Si ringrazio tutti quelli che mi hanno sempre sostenuto e che ancora mi seguono costantemente ai tavoli. Ringrazio anche quelli che mi hanno criticata ma a carte scoperte sono tutti prof, le critiche servono per fargli rimangiare tutto, permettendoti di migliorare sempre di più.

AP: Che caratterino… la grinta non ti manca. Immagino l’origine del nick “Panterina”… Pantera18 sorry…
Amo questo felino da sempre, per il suo carattere, la sua forma, la sua eleganza, la sua aggressività e il suo colore. Caratterialmente mi sento un po’ pantera. Panterina nomignolo ormai usato da tutti, penso sia dovuto alla mia giovane età.

AP: Hai un sogno nel poker e nella vita?

Nel poker riuscire ad entrare in un Team e farlo come lavoro a tempo pieno, cercando di non deludere chi mi ha dato fiducia. Questo mi permetterà di realizzare due miei sogni: dare una casetta al mare a mia mamma e vedermela tranquilla e serena; portandola sempre con me ai tornei, questo è chiaro. Sarebbe il modo migliore per ringraziarla per tutto quello che ha fatto per me. L’altro mio sogno è riprendere equitazione per disintossicarmi dalle sale chiuse dei Casinò.

La strada è lunga ma le idee sono chiare. In bocca al lupo Aurora!
Luciano Del Frate

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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