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Al Bellagio nasce il primo “sindacato” dei giocatori vaccinati che esclude dai giochi i no vax: a guidarlo Eli Elezra

“Vuoi giocare? Devi vaccinarti per prendere parte alle nostre partite. Se ti siedi ce ne andiamo tutti”. E’ questo il messaggio che poche ore fa, un gruppo di regular di Las Vegas ha voluto lanciare su Twitter. Nasce al Bellagio, in modo del tutto spontaneo, il primo gruppo di players high stakes vaccinati, guidato da Eli Elezra.

Premessa sull’argomento vaccini

Prima di raccontarvi quello che sta succedendo a Las Vegas, facciamo una premessa che sia chiara ai nostri lettori: non vogliamo prendere posizione sul tema dei vaccini che è un argomento molto delicato, non siamo una rivista scientifica, siamo solo un blog di poker. Non sta a noi giudicare le scelte personali ed individuali anche se non abbiamo l’anello al naso: la decisione di vaccinarsi (o non) condiziona anche la salute pubblica e collettiva, non riguarda solo una mera scelta individuale. Ma rispettiamo le opinioni legittime di tutti.

Da parte nostra, sia chiaro, facciamo cronaca come un blog di poker deve fare: vi diciamo solo quello che sta succedendo nel mondo del texas hold’em statunitense. Il Covid19 è un tema che purtroppo è entrato nella nostra quotidianità.

Eli Elezra: il nostro gruppo non vuole players non vaccinati al tavolo

L’obiettivo del gruppo del Belllagio è quello di tutelarsi dai players no vax. In Nevada si sta assistendo ad una ripresa repentina dei casi positivi al Covid19. Al punto che i casinò sono stati costretti tutti a re-introdurre l’obbligo delle mascherine al loro interno.

Ci sono timori anche per le WSOP. Il noto poker pro israeliano Eli Elezra, regular della esclusiva sala da poker del Bellagio, la mitica Bobby’s Room, è promotore di un’iniziativa che è destinata ad alzare un “polverone” dei no vax negli States e rivoluzionare il cash game a SinCity.

Su Twitter Eli Elezra ha annunciato che c’è l’accordo tra molti regular del Bellagio che sono decisi a tenere a distanza persone non vaccinate dalle proprie partite.

Il fulcro della questione è una e solo una: se prende parte alla partita un player non vaccinato, gli sarà chiesto di lasciare il tavolo “o tutti noi smetteremo di giocare” ha chiosato il giocatore israeliano.

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Nasce quindi al Bellagio una sorta di sindacato, un patto tra tutti i regular vaccinati, con il fine di tutelarsi a vicenda ed escludere dai giochi i no vax. Succede anche questo nell’era Covid19: vedere un’associazione di players tutelare i propri interessi (cosa mai successa prima).

Chi ha ragione? Le reazioni e la coerenza

Le reazioni al tweet di Elezra sono state molto diverse tra loro. I vaccini sono un argomento divisorio. Alcuni players vedono nell’iniziativa del gruppo del Bellagio come una coercizione, altri come solo un esercizio legittimo delle proprie libertà personali.

Altri si sono schierati al fianco dei reg del Bellagio: come i no vax si sentono liberi di non vaccinarsi, anche Eli Elezra e company hanno il diritto di scegliere chi voler frequentare. Ci vuole coerenza.

L’esempio del gruppo di Eli Elezra sarà seguito in altri casinò?

Questo del Bellagio è un’iniziativa da non sottovalutare perché l’esempio di Eli Elezra e company potrebbe essere seguito da altri players a Las Vegas, in rooms come Aria, Venetian, Caesars e Wynn, i casinò che offrono maggiore action giornaliera ai tavoli da poker.

Negli Stati Uniti, la ripresa della curva dei contagi sta gettando nel terrore molte persone ed i casinò non si possono più permettere altri lockdown. Per questa ragione, l’ Harrah’s New Orleans ha deciso che potranno partecipare ai tornei giornalieri solo i vaccinati.

Alle WSOP 2021, il nuovo regolamento, prevede una parziale tutela contro le squalifiche per chi è coperto dal vaccino: se sono asintomatici potranno continuare a giocare anche in caso di contatto con positivi mentre chi non è coperto sarà bannato immediatamente dal torneo.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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