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Ben Affleck, il poker e i democrats

Martedì scorso, mentre il mondo era in attesa per le dichiarazioni di Hillary Clinton e per quanto apertamente avrebbe appoggiato Barack Obama, lì vicino il poker faceva qualcosa di positivo. E lo faceva tramite uno dei suoi appassionati più VIP, ovvero l'attore - già premio oscar a 36 anni - Ben Affleck. Il bello e talentuoso Ben, da tempo presenza fissa alle WSOP e ai maggiori eventi made in USA, è anche impegnato in politica sul fronte democratico.
 
 

Infatti a Denver, sede della convention democratica più seguita della storia, grazie ad Affleck c'è stato spazio anche per il poker in un'iniziativa benefica: un torneo i cui proventi sono stati destinati totalmente ai veterani di guerra paralizzati.
A coadiuvare la star hollywoodiana erano la first lady del Colorado, Jeannie Ritter, e l'attivissima moglie del leader Barack Obama, Michelle. Ad animare il torneo, invece, erano presenti ai tavoli con Ben anche due star del calibro di Andy Bloch e Barry Greenstein.

Ecco un'immagine della serata (a destra un barbuto Ben Affleck)

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Molto importante anche il fatto che dietro al torneo ci fosse il patrocinio del sindacato giocatori americani, il "Poker Players Alliance", a dare una mano logistica per l'organizzazione e a mettere un ulteriore mattoncino sullo sdoganamento sociale del poker.

 

 

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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