Antonio Bernaudo è uno dei regular di MTT online più forti in Italia: nel 2012 ha chiuso nella top 7, in attivo di oltre 110.000 euro e quest’anno a San Marino si è confermato anche nel live, vincendo l’Italian Poker Tour, a seguito di un bellissimo heads-up contro un player esperto come Gianluca Trebbi.
Ad una settimana, dalla seconda tappa della stagione (in programma il 25 luglio a Sanremo), Antonio ci racconta il suo primo trionfo dal vivo: "la vittoria all’IPT è stata incredibile. Per tutti i giocatori italiani, shippare la picca è un traguardo importante. Non è un punto di arrivo ma il giusto premio e riconoscimento per noi grinder che passiamo tante ore a studiare”.
Differenze tra giocatori live e online?
Confermarmi dal vivo è stata una grossa soddisfazione. In questo modo smentiamo chi sostiene che giocare live sia diverso. Noi dell’online magari siamo più preparati di molti players live.
A prescindere dal risultato, come giudichi il tuo gioco all’IPT?
Penso di aver fatto un bel tavolo finale. Ho commesso i miei errori come tutti, però è andata bene questa volta.
Emozione al final table?
Ero molto teso all’inizio, poi mi sono rilassato. Non mi sono piaciuto nella fase 3-handed, ma ci può stare perché Trebbi è molto bravo ed esperto.
In heads-up però è cambiato il trend.
Nel testa a testa penso che sia filato tutto liscio, anche troppo, ho good runnato, come si dice in gergo. Lui era un po’ troppo aggressivo e forse non ha cercato di prendere le contro misure giuste. Ma non mi sento di dire che io sono più forte in heads-up, perché ero partito in svantaggio di 4:1 ed ho rimontato. La verità è che io ho runnato alla grande, mentre lui forse aveva troppo fretta di chiuderla.
La svolta al final table?
Quando eravamo 6 left. Ho vinto un colpo decisivo: apro andando diretto All in con A-7, uno straniero chiama con Q-Q dopo averci pensato una ventina di secondi. Il board mi sorride e da quel momento è cambiato tutto. Mi sono preso la rivincita da Q-Q.
In che senso?
Io avevo fatto solo un IPT e le cose mi erano andate male. Avevo appena vinto un domenicale e, come tutti i reg rollati, avevo deciso di giocare un evento live. Eravamo rimasti in 26, tutti a premio e stavo andando con il vento in poppa. Mi sono trovato contro Masullo: io Q-Q, lui 10-10. L’original raiser aveva foldato A-10. E’ uscito l’unico 10 nel mazzo: vado in camera piangendo per avere perso un pot che valeva tantissimo in termini di Ev. Ma questo episodio mi ha aiutato a crescere. Ed ora mi sono preso la mia rivincita.
L’esperienze negative servono.
Si ho capito che in tutti i casi, a prescindere dai colpi sfortunati, bisogna studiare molto. Confrontarsi con gli amici colleghi, leggere e partecipare alle discussioni sui forum, analizzare gli spot, usare programmi, vedere i video. Ci deve essere tanta passione e senso competitivo.
Quest’anno non sei andato alle WSOP, come mai?
Ci credi che a 25 anni non sono ancora stato a Las Vegas? Ho in mente di andare il prossimo anno: guardarmi i Mondiali in Brasile e poi giocare le WSOP.
Cosa è cambiato nel gioco sulle piattaforme italiane nell’ultimo anno?
Vi è stata un’evoluzione: sono mutate molto le dinamiche. Prima si tendeva ad essere molto aggressivi pre-flop, cercando di vincere il piatto uncontested. Ora, almeno tra noi reg, si 3-betta e 4-betta di meno. Si gioca di più post flop. Vi è stata un’evoluzione in questo senso.
Hai giocato il day 2 del People’s Poker Tour di Malta con circa 20 bui tutto il giorno. In questi casi che strategia ti piace seguire?
E’ dura, non puoi sbagliare uno spot. Ho open foldato molte coppie da UTG. Bisogna avere la massima cura nella selezione degli spot. Ho foldato il 90% delle mani.
Sei un reg di tornei online e il multi accounting sta diventando un problema serio. Le tue sensazioni?
Soluzioni purtroppo non ce ne sono. E’ un circolo vizioso e nessuno si tirerà mai indietro. PokerStars ha cercato di intervenire ma è difficile. Fino a quando la legge italiana consente ai giocatori di poter fare cash out anche con l’account bloccato, succederanno sempre queste cose. Non ci sono le giuste punizioni.