Ultim’ ora – Purtroppo la nuova tassa del fondo Salva Sport (con l’applicazione dello 0,5% sulla raccolta e non sul profit) sta creando grossi problemi ai concessionari italiani del Betting Exchange, come vi abbiamo più volte spiegato. E’ un prelievo che, per come è strutturato, è tecnicamente incompatibile con lo scambio scommesse.
Betfair e Betflag sono chiamati a pagare più tasse rispetto a quanto incassano di commissioni (rake), di fatto andando in passivo. Si tratta di un fatto che va contro qualsiasi principio di equità fiscale, ma il TAR Lazio, nella prima ordinanza (ne parleremo in seguito), non ha voluto riconoscere questo pregiudizio, scaricando – di fatto – il problema sui giocatori.
Veniamo però al punto. Questa tassa ha messo con le spalle al muro Betfair che si è trovata costretta a prendere dei provvedimenti che sono stati comunicati nella giornata di oggi (ma rumors attendibili si rincorrono da più di una settimana).
In questo Articolo:
- 1 Betting exchange: la comunicazione di Betfair ai traders high roller
- 2 Betting exchange: per i normali scommettitori ed amatori non cambia nulla
- 3 Quanto dureranno le sospensioni per gli scalper e traders?
- 4 Betfair ha voluto proteggere i giocatori high stakes
- 5 Cosa succederà? Crollo del gettito della tassa “Salva Sport”
- 6 La posizione di Betflag
- 7 Quale futuro per il Betting Exchange in Italia?
- 8 I suggerimenti del TAR Lazio di scaricare l’errore di una tassa sbagliata sui giocatori…
Betting exchange: la comunicazione di Betfair ai traders high roller
Su diversi canali Telegram, forum e pagine Facebook, diversi utenti hanno condiviso questa comunicazione di Betfair.it. E’ una mail che è stata inviata ai giocatori ad “alto volume”:
Betting exchange: per i normali scommettitori ed amatori non cambia nulla
Per i normali e classici scommettitori che operano in Exchange (magari perché le quote sono più alte) o per chi fa poche operazioni (per esempio punta e una bancata di copertura) non dovrebbero esserci grosse novità. In questo caso, su di loro, la tassa non ha nessun impatto,
Quanto dureranno le sospensioni per gli scalper e traders?
Da nostre fonti, abbiamo riscontrato che queste sospensioni riguardano giocatori high stakes, o meglio, giocatori che muovono volumi molto alti e la sospensione è in atto fino ad aprile quando è in programma l’udienza di merito del TAR Lazio (fino ad ora è stata discussa solo la sussistenza delle esigenze cautelari per una sospensiva negata).
In particolare chi fa trading prematch e scalping live (scalper) è stato raggiunto dal provvedimento che non deve essere inteso come punitivo, ma solo come una conseguenza di una tassa strutturalmente sbagliata. Una tassa incompatibile con un certo modo di operare (fare tante operazioni per assicurarsi un piccolo profitto in proporizione ai volumi). Una sospensione, che si spera, possa durare solo 3 mesi, in attesa di aprile, quando si spera, il TAR Lazio possa esprimersi nel merito in modo favorevole.
Questo tipo di giocatori contribuiscono ad alzare in modo sproporzionato la raccolta (e quindi il gettito della tassa) rispetto ai margini, pertanto il concessionario registra un livello di prelievo fiscale più alto rispetto delle commissioni pagate su queste singole operazioni.
Betfair ha voluto proteggere i giocatori high stakes
Betfair ha dovuto quindi cautelarsi e proteggere i giocatori stessi, considerando anche la circolare dei Monopoli di Stato e le motivazioni del TAR Lazio sulla prima ordinanza.
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9 | 17% |
10 | 20% |
11 | 23% |
12 | 26% |
13 | 30% |
14 | 35% |
15 | 40% |
16 | 45% |
17 | 50% |
18 | 55% |
19 | 60% |
20 | 65% |
21 | 70% |
22 | 75% |
23 | 80% |
24 | 85% |
25 | 90% |
26 | 95% |
27 | 100% |
28 | 110% |
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Fino ad ora, sia Betfair che Betflag hanno avuto il merito di accollarsi il prelievo che, secondo la Circolare dei Monopoli, sarebbe spettato ai giocatori. Gli stessi concessionari hanno presentato il ricorso al TAR, impugnando la direttiva stessa di ADM.
Cosa succederà? Crollo del gettito della tassa “Salva Sport”
A seguito però di queste sospensioni degli high roller cosa succederà?
La prima conseguenza è un naturale crollo dei volumi (molti professionisti non possono più operare in Italia ed andranno su piattaforme dot com) e, di conseguenza, del gettito.
I giocatori che sono stati raggiunti da questa sospensione (che per sua natura è provvisoria) sono quelli che generano la più alta percentuale di volumi ed erano quelli che arricchivano esponenzialmente il gettito.
Il fisco quindi dovrà registrare un notevole crollo del gettito della tassa del fondo Salva Sport. Un autogoal in piena regola, al quale nessuno ha voluto porre rimedio, in particolare nella Commissione Bilancio di Camera e Senato. Un errore che costerà parecchi milioni di euro.
Come sempre queste azioni sconsiderate da parte di alcuni politici e tecnici (che hanno voluto a tutti i costi una tassazione inapplicabile nell’exchange) vanno a colpire e danneggiare le entrate fiscali. Ricordiamoci che per le chiusure imposte nel 2020 al settore, lo Stato italiano ha perso più di 5 miliardi di euro di gettito.
La posizione di Betflag
Al momento, non ci risulta che, l’altro concessionario, Betflag, abbia preso provvedimenti simili, anche perché ha un tipo di clientela differente rispetto a Betfair. Quindi su Betflag dovrebbe rimanere tutto immutato.
Quale futuro per il Betting Exchange in Italia?
In molti ci scrivono: “il Betting exchange è in bilico in Italia?” . Si, non è una novità, lo sapevamo da maggio, da quando è stata approvata la super tassa dello 0,5% sulla raccolta che, di fatto, complica la sostenibilità del business dello scambio scommesse nel nostro paese.
E’ anche vero che questa tassa è un prelievo provvisorio (durata di un anno e mezzo) e quindi, i concessionari italiani, faranno di tutto per raggiungere un punto di equilibrio diverso in questi mesi, per riuscire a rimediare a questo errore da parte del Governo.
Inoltre siamo confidenti che alla fine sarà fatta giustizia (magari in Consiglio di Stato o dinanzi alla Corte di Giustizia europea) perché nessun soggetto può essere tassato più di quanto guadagni.
E’ stato provato che la pressione fiscale per Betfair e Betflag è pari del 111% dei profitti, ma si tratta di una media. Su alcuni giocatori la pressione può essere anche del 1000%.
Di fatto, vanno in perdita per via di una tassazione del tutto illogica, quasi punitiva. Un fatto che va contro il principio (costituzionale) di equità fiscale. Sappiamo bene che non può essere tassato un soggetto più di quanto guadagni.
I suggerimenti del TAR Lazio di scaricare l’errore di una tassa sbagliata sui giocatori…
Nonostante tutto ciò, il TAR Lazio ha sbattuto la porta in faccia ai concessionari italiani a dicembre (non riconoscendo la sospensione della tassa fino alla discussione nel merito), con motivazioni del tutto influenzate da un’ideologia di fondo non condivisibile che non ha fondamenti tecnici ma che riflette il clima che si respira in Italia nei confronti del gioco pubblico da 2 anni a questa parte.
I giudici amministrativi laziali hanno suggerito di scaricare la responsabilità sulla testa dei giocatori, generando ancora più caos nel settore, facendogli pagare una commissione più alta. Si tratta però di un errore tecnico palese.
I giudici hanno scritto: “si rileva che la società è nelle condizioni di porre rimedio a tale presunto danno attraverso una rimodulazione della percentuale delle commissioni trattenute ai giocatori in modo da compensare l’incidenza del prelievo sulla vincita”.
L’ordinanza negativa di dicembre del TAR del Lazio che, di fatto, “sospende” la sospensiva cautelare a favore di Betfair e Betflag, rappresenta però un problema enorme per concessionari e giocatori. Ad aprile il secondo round. Si spera che si possa discutere nel merito della questione.
Potete leggere qui, in forma integrale, le motivazioni dell’ordinanza del TAR Lazio