Sulle testate giornalistiche più importanti in Italia, ieri, è apparso il seguente articolo: "Gli agenti del commissariato Ticinese di Milano hanno scoperto una bisca clandestina allestita in un seminterrato in via Villoresi 7...Assopoker pubblica la risposta dei responsabili del Circolo sotto accusa!
Sulle testate giornalistiche più importanti in Italia, ieri, 12 Marzo, è apparso il seguente articolo: "Gli agenti del commissariato Ticinese di Milano hanno scoperto una bisca clandestina allestita in un seminterrato in via Villoresi 7 (in zona Porta Ticinese) e hanno denunciato 32 persone che, al momento del blitz intorno alle 3 del mattino di domenica scorsa, sono state trovate sedute ai tavoli verdi a giocare a poker -Texas Hold’em- una varieta' - ora di moda - o coinvolte nell’organizzazione..." (qui trovate l’articolo completo). Questa invece è la risposta dei responsabili del Circolo sotto accusa:
LETTERA APERTA DEL PLATINUM CLUB
Mi chiamo Giampiero Valentini e sono un socio del Platinum Club di Milano. Come forse avrete avuto modo di leggere, altrimenti vi invito a farlo, siamo al centro di un clamoroso polverone che è riuscito a guadagnarsi l’homepage dei due principali portali di informazione italiana: corriere.it e repubblica.it, e non solo di questi.
Alla luce di questo inatteso clamore mediatico, ho sentito l’amico Max Reynaud, direttore editoriale di Poker Sportivo, anche lui giocatore di poker a livello internazionale e anche lui fra gli iscritti al circolo, per realizzare congiuntamente questa lettera aperta rivolta a tutti i giocatori di poker sportivo italiani. Premettiamo una cosa: tutti i roboanti articoli giornalistici che sono comparsi finora parlano espressamente di bisca, casinò, gioco d’azzardo, loschi figuri e giocatori indagati.
Vorrei allora raccontarvi cosa sia effettivamente successo, in modo che voi, voi tutti, possiate comprendere la nostra attuale situazione e riflettere sulle evidenti problematiche e analogie che, sono sicuro, riguardano non solo noi, ma l’INTERO movimento pokeristico italiano.
Sabato 8 marzo, verso le 2 del mattino, hanno fatto irruzione nel nostro circolo privato di Via Villoresi una squadriglia di oltre venti agenti in borghese della polizia di Milano, con un blitz degno di un’operazione antimafia o di un assalto al quartier generale di Al Qaeda: pistole in bella vista, manette, guanti di lattice, persone sequestrate fino all’alba, scortate da due agenti per volta in bagno (dove i bisogni fisiologici dovevano essere espletati con la porta aperta) e via di questo passo. Secondo le suddette forze dell’ordine, i motivi di tale intervento sono da imputare ai capi d’accusa di cui sopra (o quantomeno così è stato comunicato alla stampa). Io, però, vorrei raccontarvi cosa stava effettivamente accadendo al Platinum Club in quel preciso frangente…
I circa 30 giocatori presenti in quel momento all’interno del circolo erano così suddivisi/impegnati:
1) tavolo finale del satellite per il torneo live di Venezia, con in palio due ticket di cui è stata fornita regolare ricevuta di acquisto.
2) un sit’n’go da 50+10.
3) un sit’n’go da 100+10.
4) i rimanenti soci bevevano qualcosa al bar (peraltro dotato di regolarissima licenza, nonostante le bizzarre speculazioni della stampa Made in Italy).
Tengo a precisare, ribadire e sottolineare in maniera inequivocabile, come nessuno dei giocatori presenti fosse impegnato in alcuna partita di cash game o in qualsiasi attività in alcun modo assimilabile al casinò. Questo non lo scrivo per cercare di costituire alcun tipo di alibi, lo scrivo perché equivale all’assoluta verità. Di fronte alle nostre chiare rimostranze nei confronti dell’irruzione e del sequestro di persone, materiali, montepremi e, infine, del locale stesso, l’ispettore che coordinava l’intera operazione ha asserito come carte e fiches (le chips sono solo patatine o al limite poliziotti in moto californiani) fossero già di per sé oggetto di reato e che il quasi milione di fiches sul tavolo (15.000 chips iniziali x 51 giocatori…) fosse la prova più lampante dello stesso. Questo è quanto. Questo è tutto.
Un (1) satellite per main event live (come tanti altri in tutta Italia) e due (2) sit’n’go (come migliaia ogni giorno in tutta Italia). Adesso ci ritroviamo con il locale sigillato, i materiali sequestrati, indagati per gioco d’azzardo, e ridicolizzati sulla stampa nazionale come i novelli Al Capone del tavolo verde. Mi rivolgo quindi a voi tutti, perché la nostra intenzione a questo punto è di realizzare una petizione popolare con una raccolta di firma su scala nazionale che non riguardi espressamente il Platinum Club, ma che serva da punto di riferimento per l’intero nostro movimento.
Quello che noi chiediamo è solo e unicamente CHIAREZZA. Una CHIAREZZA normativa che in questo momento non manca solo al Platinum Club, tant’è vero che eravamo e restiamo convinti di essere dalla parte della ragione e stiamo agendo in via legale in questa direzione, ma che manca all’intero poker live italiano. Ci sono questure che hanno autorizzato eventi con buyin di 500 euro, altre solo di 100 euro, altre di 50, altre di solo “importo modico”, altre ancora che li hanno espressamente vietati. Tutto questo mentre esiste un decreto Bersani che sancisce in modo chiaro e inequivocabile come un qualsiasi gioco di carte strutturato in formula torneo, con iscrizione fissa e montepremi proporzionale, sia da considerarsi gioco di abilità e NON d’azzardo. Tutto questo mentre stanno per partire i tanto attesi skill game all’italiana, di cui il texas holdem sarà il chiaro esponente di punta, la punta di diamante dell’intero settore. Alla luce di tutto questo, ci chiediamo se sia lecito in Italia oggi che un ispettore di Polizia possa organizzare un blitz di tale portata e violenza allo scopo di sgominare un satellite e due sit’n’go, sequestrando le persone fino alle prime luci dell’alba e asserendo che le fiches e le carte rappresentino da solo l’oggetto del reato. Oggi è successo a noi, domani potrebbe capitare a voi. In questa lettera ci rivolgiamo a tutti i presidenti dei circoli italiani, indipendentemente dalla loro affiliazione a una federazione piuttosto che a un’altra, e a ciascun singolo giocatore. Tutto quello che chiediamo è CHIAREZZA e speriamo che vi unirete a noi nella nostra battaglia.
P.S.: A breve, sarà disponibile un sito internet dove poter aderire all’iniziativa.
Giampiero Valentini