Un mese fa, la sparatoria nel circolo “Triple A Aces” di New York, è costata la vita a quattro persone.
In queste settimane gli inquirenti hanno provato a ricostruire la dinamica dell'evento e soprattutto il movente che ha scosso il quartiere di Brooklyn all'alba di un sabato di sangue.
Dalle prime indagini ed informazioni, secondo un parente delle vittime, ad aprire il fuoco è stato il pregiudicato Chester Goode che sospettava di aver perso ad un tavolo da poker perché vittima di una truffa ai suoi danni.
Ha sparato a 3 persone, ferendole mortalmente prima di essere raggiunto da un proiettile, molto probabilmente proveniente dalla pistola della guardia privata del club (altra vittima di Goode). Una vera mattanza che a New York ricorderanno per molto tempo.
Per la polizia Goode ha sparato ben 15 colpi con una pistola da 9 millimetri. Purtroppo in quel momento erano presenti ben 20 persone all'interno della bisca (si giocava anche a dadi).
Ci sono poi altri tre feriti che sono stati colpiti dai proiettili vaganti nel club ed un quarto che si è spaccato la gamba nel tentativo di fuggire da questa furia omicida.
Il principale sospettato quindi era convinto che lo stessero truffando durante la partita e non ha esitato a sparare a bruciapelo. Purtroppo, è uno dei gravi rischi che corrono i giocatori in questi club clandestini di New York, dove gli episodi di violenza sono all'ordine del giorno.
Per la polizia di New York, Chester Goode è il primo sospettato per il triplice omicidio. Al New York Times, il fratello di Bishop (una delle vittime) ha rivelato: "i detective ci hanno assicurato che un tizio era stato truffato durante la partita e voleva che i suoi soldi gli venissero restituiti". Quella è stata la scintilla che ha fatto scattare la sparatoria.
Puoi leggere qui la prima ricostruzione della sparatoria - cronaca