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Dan Cates

La storia di Dan Cates: come ha iniziato a giocare e l’approdo agli high stakes

Tra un Hamburger e i micro stakes

Dan Cates ha conosciuto il poker mentre frequentava l’ultimo anno di liceo. Proprio in quei mesi, “Jungleman12” si divideva fra i libri di scuola e qualche ora di lavoro da Mc Donalds. Nella nota catena di fast food, il buon Dan ci era andato di spontanea volontà per mettere da parte qualche soldino, anche in vista del passaggio al college dell’anno successivo. Come tanti ragazzi americani insomma, si divideva fra studio e lavoro. In realtà c’era anche una terza parte ad occupare le sue giornate: il poker appunto. Non avendo un bankroll da professionista, il suo approccio alla disciplina non può che essere leggero.

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Dan Cates

Tanti eventi micro stakes negli albori del poker online con ottimi risultati e qualche spicciolo giocato in degli home games con gli amici il sabato sera. Il primo vero salto di qualità per Dan Cates arriva l’anno successivo, quando approda al college. Diciamo che non ha un carattere molto idoneo per socializzare con gli altri studenti e così la sera preferisce chiudersi nella sua camera per grindare i “Sit&Go“. Parte da un bankroll di 465 dollari, ovvero quanto aveva accumulato nei 12 mesi precedenti con i tornei micro-stakes. Da quel momento sarà un rullo compressore verso cifre astronomiche.

La truffa sventata

Gli anni passano e Dan Cates inizia a farsi un nome nel mondo del poker. Ci stiamo avvicinando a grandi passi verso il boom più totale del gioco in rete e le entrate per “Jungleman12” sono di quelle importanti. Ormai gioca a livelli alti passando al cash game. Ma tanti soldi e tanta gloria, stimolano la mente perversa di quelli che lui pensava fossero degli amici. “Jungleman12” viene convinto da questi personaggi poco edificanti ad effettuare degli investimenti. Cates preferisce non entrare a fondo nella questione, ma parla di cifre pesanti da impegnare in questi fondi.

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Daniel Cates (photo courtesy of Pokernews)

Sta di fatto che ad un certo momento, si rende conto che dietro a questi pseudo investimenti c’era autentica aria fritta. Una truffa in piena regola e con una buona parte del suo bankroll che si era evaporato. Dan Cates in qualche modo riesce a mettere fine a questa emorragia di denaro, recuperando anche una parte del denaro investito precedentemente. Le sue parole però, fanno capire quanto abbia rischiato di perdere tutto.

Per fortuna ho realizzato in tempo che stavano per mandarmi sul lastrico. Avessi atteso ancora un paio di mesi sarebbe stata la fine per me. Mi sono salvato proprio sul suono della sirena e pur lasciando qualcosa per strada ho limitato i danni. Sono stati momenti davvero brutti“.

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Gli High Stakes e Tom Dwan

Chiusi i rapporti con gli pseudo amici e rimesso in sesto le sue finanze, Dan Cates riprende il suo cammino nel mondo poker. Macina chips e rivali, sale di livello e nel 2007/08 fa il suo ingresso ai tavoli high stakes di Full Tilt. E’ l’apice della sua ascesa. Sessioni fiume contro i più forti giocatori al mondo, piatti faraonici, sportellate e mani che sono entrate di diritto nella storia. Una di queste hanno consegnato a “Jungleman12” il piatto più alto vinto fin ad allora in carriera.

In una partita $300-$600 contro Patrik Antonius, Dan Cates ha in mano a q 3 2 e apre a $1.800. Lo scandinavo 3betta a 5.100$ con a 5 7 4 e chiama “Jungleman12”. Sul flop a 5 4 Dan ha floppato la scala e dall’altra parte Patrik ha doppia coppia. Quest’ultimo betta 10.800 dollari e trova il call di Cates. Sul turn scende 10 e si scatena l’inferno: Antonius esce a 32.400$ per poi muovere allin, sul raise di Dan a 129.600$. Snapp call di Dan Cates e i due giocatori optano per un doppio river: ma sia il primo 3 e sia il secondo j non cambiano la storia della mano.

Tom Dwan
Tom Dwan

Il pesante pot da 376.844 dollari va a gonfiare le tasche di “Jungleman12“. Saranno anni d’oro per Dan che accumula quasi 11 milioni di dollari di profitto ai tavoli high stakes cash game online. Sempre in quel periodo è noto il duello nella “Durrrr Challenge” con Tom Dwan. Una sfida iniziata e mai finita, ma che potrebbe riprendere da un momento all’altro come hanno ammesso gli stessi protagonisti. In fondo per Dan Cates ogni motivo può essere quello giusto per sedersi al tavolo e grindare senza sosta.

Nel mondo del giornalismo sportivo da quando avevo 16 anni, ho all'attivo quasi 800 radiocronache di eventi sportivi e quasi 10 mila articoli sportivi. Da 15 anni nel mondo del poker, del betting e del gaming. Cavallo di battaglia: "Amici Miei".
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