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Daniel Negreanu ad Assopoker: “Sto sviluppando un gioco ‘ibrido’. Hellmuth scarso e arrogante con i tedeschi”

dal nostro inviato Stefano Bronsedi Atzei

Una toccata e fuga quella di Daniel Negreanu al PokerStars Championship di Praga. Giusto il tempo di rilasciare qualche intervista, fare la sua comparsata nella sala conferenze per svolgere il suo ruolo di Ambassador e salire sul prossimo volo. Senza nemmeno sedersi al tavolo da gioco.Ci mettiamo in fila rubargli una mezz’oretta e porgli qualche domanda, registratore alla mano e fotocamera a tracolla, è il nostro turno.

Intervistare il numero uno al mondo, che vi piaccia o no, ha il suo fascino. Paradossalmente è un lavoro semplicissimo dato che il personaggio in questione è fin troppo abituato a parlare in pubblico, ma quando ci si trova nella situazione il tempo sembra scivolare via più in fretta del previsto. Per non sbagliare cominciamo a parlare di “hybrid poker“, ovvero il nuovo percorso iniziato da Daniel che combina GTO a gioco exploitativo.

“Il mio stile di gioco mi rendeva exploitabile”

“Per 20 anni e qualcosa il modo in cui ho giocato è stato 100% exploitativo, cosa pensano di me, cosa pensano che farò eccetera. Negli ultimi tempi però le cose non andavano più come prima e, giocando ogni giorno coi migliori al mondo, ho capito che il mio stile di gioco mi rendeva facilmente exploitabile ai loro occhi. Ed è ciò che questi ragazzi hanno fatto negli ultimi tempi, capire le mie debolezze e trarne un vantaggio”.

“Studio GTO per creare un gioco ibrido”

“Insomma, in questi mesi mi sono messo a studiare le linee GTO per capire cosa dovrebbe essere fatto in certe situazioni e, partendo da queste considerazioni, ho cominciato a deviare, creando una sorta di ibrido. Esempio: ci troviamo in una situazione nella quale dovrei  bluffare nel 50% dei casi, ma sapete cosa? Contro tale avversario ci ho giocato più volte e non folda mai: magari in questo caso sarebbe più profittevole abbassare la percentuale di bluff al 20%. Prima avrei pensato al contrario, ovvero ‘Ah, non importa cosa faccio tanto mi chiamerà!’. Ora invece penso ‘Se fossi un robot, cosa farei? E partendo da ciò aggiungo altri elementi che possono aiutarmi nella decisione…'”.

“Non snaturo la mia identità di giocatore ma…”

Un giocatore nuovo o lo stesso di sempre con qualche arma in più? Daniel sceglie la seconda opzione: “Questo non significa affatto snaturare la mia identità di giocatore, ma il mio modo di pensare al gioco. Ho sempre deviato dallo standard, l’unica differenza è che prima non sapevo di farlo. Ci sono anche situazioni in cui una linea exploitativa non mi convince e in casi simili posso sempre optare per una strategia GTO, dato che per definizione non è exploitabile, giusto?”.

“Per tanto tempo sono stato a metà della top 100”

Daniel Negreanu prosegue: “Non è mai stato facile per me dare uno sguardo a quanto fatto e ammettere candidamente di non essere più al top. Dove mi posizionavo nel poker? Avrei detto indubbiamente top 20, ma in realtà sono stato per tanto tempo a metà della top 100, ecco perché ho deciso di spendere due mesi a mettermi sotto… Ricordo quanto è stato difficile per uno come me che ha una mente pokeristica ben strutturata, specialmente nelle prime sessioni. Dopo qualche ora la sensazione era quella di non essere abbastanza smart nell’ afferrare certi concetti, poi nelle ore successive è arrivata l’illuminazione: ‘Ce l ho fatta, ho capito!'”.

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L’high roller dopo le sessioni di coaching: “sensazione di essere più forte”

Il 29 novembre scorso Daniel si reca al Bellagio per il primo di una serie di High Roller nel circuito WPT, 100.000$ di buy-in e un field di sole 39 persone: ” Il primo evento che ho giocato dopo le mie sedute di coaching è stato una bella prova, uno tra i field più difficili mai visti nella storia del poker! Tutti i top pro tedeschi, nessun amatore e una bella struttura divisa in tre giorni. E alla fine l’unico colpo che ho giocato è stato all’heads-up contro Dan Smith, dove le ho messe all’82%! Per me il risultato più grande è stato alla fine, quando ci siamo salutati con gli altri ragazzi: in genere venivano da me tutti sorridenti,  pacche sulle spalle e battute, come se si rivolgessero al vecchio fish di turno. Stavolta nessuno ha detto niente, tutti per i fatti loro  e tanta indifferenza. E’ lì che ho avuto la sensazione di essere diventato più forte!”.

“Ad Hellmuth voglio bene ma è arrogante con gli high roller tedeschi”

Che dire invece dell’amico/avversario Phil Hellmuth?

Daniel Negreanu non fa sconti: “Gli voglio bene, siamo amici. Ma è arrogante quando pensa che per battere questi ragazzi, gente che studia 12 ore al giorno sui solver e conosce  alla perfezione il linguaggio del corpo, basti semplicemente iscriversi a un torneo dopo che da 3/4 anni non ha speso un minuto a migliorarsi. E proprio questa attitudine che lo distanzia dagli altri”.

“Quando Phil si siede al tavolo sono tutti a leccarsi i baffi…”

“Appena si siede son tutti lì a leccarsi i baffi, perché è spesso il peggior giocatore al tavolo, ma se glielo chiedi lui è il migliore. Gli errori che commette sono degni di un giocatore mediamente scarso, specie nel preflop o nelle situazioni shortstack. Tutte cose che sarebbe facile sistemare, ad esempio: con K-8s da BTN con 10 BB non si limpa, si va all in! Sistemato!

E se stesse semplicemente recitando un personaggio? “E’ stato vittima di bullsimo negli anni della scuola, per lui importa tanto essere confident. A volte si autoconvince di essere il migliore, fa una serie di cose che
lo aiutano a stare bene con se stesso, ma alla fine della giornata questa mancanza di autocoscienza e illusione di superiorità sono il suo tallone d’Achille.  E’ spocchioso quando accusa Fedor e gli altri di non essere veri giocatori di poker, al momento è lui quello nella posizione di doversi rimettere in gioco!

 

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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