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Don’t Listen to Phil Hellmuth: un estratto dal libro

Direttamente dalle pagine dell’ultimo libro di Dusty “Leatherass” Schmidt – Don’t Listen To Phil Hellmuth – vi riportiamo la traduzione in italiano di un estratto dal sesto capitolo “Supertight è meglio di tight”.

“Nel libro di Hellmuth, Play Poker Like the Pros, il campione delle WSOP sostiene che un principiante del Texas Hold’em dovrebbe giocare pre-flop soltanto le dieci mani migliori. Secondo tale indicazione, quindi, si tratterebbe di entrare in azione con le coppie dal sette in su e con AK e AQ. E’ ovvio che tutto ciò è assurdo, perché si tratta di appena il 6% di tutte le possibili starting hand.

Va bene che parliamo di un approccio tight, ma quel range è pari a quello che si dovrebbe utilizzare se al tavolo ci fossero 18 persone. Di solito, invece, si gioca in 9, anche se Paul (Hoppe, il co-autore del libro, ndt) ha trovato tavoli da 11 a New York.

Per essere corretti nei confronti di Phil, diciamo che il suo consiglio riguarda il Fixed Limit Hold’em. Nel No Limit, lui suggerisce di salire al top 15% aggiungendo tutte le altre pocket pair. Ma è ancora troppo tight, ed è comunque una iper-semplificazione di un gioco molto più complesso. L’Hold’em è una disciplina dinamica. Dovreste avere dei range di default per ogni posizione, ma poi vanno aggiustati in base agli avversari.

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Contro un raise ed un re-raise, potrebbe essere corretto giocare solo il 3% delle mani, mentre quando tutti foldano e vi trovate sul bottone, può essere opportuno entrare in azione col 70% o più. Non c’è un range che va bene per ogni occasione. Diffidate sempre delle generalizzazione. Inoltre, verificate il grado di affidabilità di chi vi dà consigli. Nel caso di un libro, quel particolare autore è vincente (su un ampio sample size) nella specialità che volete imparare? Ha esperienza d’insegnamento e nel coaching? E se è in attivo al gioco, da dove vengono i soldi? Se ha trionfato in uno dei grossi tornei live non significa poi troppo, perché in fondo chiunque può centrare un rush fortunato (basta chiedere a Jerry Yang o a Jamie Gold).

Per il cash game funziona diversamente, e dovrete quindi cercarvi qualcuno che abbia giocato milioni di mani con un solido profitto. Non date ascolto a Phil Hellmuth!”

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