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Full Tilt Poker: fuga di manager e “cervelli” dalla sede di Dublino

bitar-ledererHa rassegnato le dimissioni il manager tedesco Lothar Rentschler, direttore marketing di Pocket Kings, la società strategica per la promozione del brand di Full Tilt Poker. L'addio sarà effettivo a partire dal 13 settembre, due giorni prima della scadenza dell’ultimatum dell’Alderney Gambling Control  Commission che dovrà esprimersi sulla revoca della licenza.

L’addio di Rentschler non è un caso isolato: dopo il black-friday, secondo radio QuadJacks ben 30 menti “qualificate” hanno lasciato Pocket Kings per lavorare, sempre a Dublino, per il noto bookmaker irlandese PaddyPower.  E’ opinione di diversi attenti osservatori che questa "fuga di cervelli" potrebbe diminuire il grado di efficienza e la gestione del marketing della red room ed in qualche modo, raffreddare l’entusiasmo dei nuovi investitori.

Rentschler ha giustificato le sue dimissioni con una lettera al personale e ai partner di Pocket Kings: “dopo tre anni con molte sfide e successi, date le attuali circostanze, credo sia il passo doveroso da farsi, nella giusta direzione. Mi scuso per gli inconvenienti  causati dalle ultime vicende. In questi mesi abbiamo avuto le mani legate per il marketing ed ogni comunicazione è stata interrotta. Anche in questo caso posso chiedere solo scusa per tale situazione. Spero per il futuro di vedere una struttura meglio organizzata ed un ritorno al business ordinario. Fa molto male vedere il marchio di Full Tilt Poker essere così svalutato”.

Il suo addio è una notizia da non sottovalutare: il manager gestiva oltre 15 milioni di dollari in investimenti mensili ed era quindi una figura di spicco per tutto il gruppo. Laureato nel 1993 all'Università di Pforzheim (Germania), in Advertising e Marketing, è considerato un guru in materia. Pubblicamente però preferiva mantenere un profilo basso rispetto ad altri direttori come Ray Bitar e Nelson Burtnick.

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lothar-rentschlerQuale è stato il motivo che lo ha indotto alle dimissioni? C’è da fare una premessa: per un manager di quel livello, tre anni nella stessa azienda non sono pochi.  Secondo una recente inchiesta di Forbes, gli Chief Marketing Officer hanno vita breve nelle società e la loro permanenza media è di 28 mesi nelle multinazionali come Tilt.

C’è chi sostiene che siano stati i nuovi investitori a volere la sua testa ma l’ipotesi sembra un po’ azzardata, considerando che non vi è stato ancora un passaggio ufficiale di consegne. E’ probabile che Rentschler abbia ricevuto un’offerta più remunerativa e con maggiori garanzie, magari proprio da PaddyPower.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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