Più che back to back, si potrebbe dire "back to pat". A distanza di oltre 6 anni, Gianni "19patatone64" Lissi torna sul "luogo del delitto" e fa nuovamente suo il Sunday Special di PokerStars.it. Ma la vittoria di Gianni è anche un po' la rivincita dei 50enni e di tutti quelli che prendono il poker come un divertimento, sia online che live.

Cinquantunenne milanese, Lissi nella vita si occupa di forniture di materiali per studi odontoiatrici, ma la passione per il poker la coltiva da moltissimo, anche se negli ultimi anni - complici impegni di lavoro sempre più pressanti - il tempo da dedicare al giochino è stato sempre meno.
Chiamo Gianni per sentire cosa si prova a vincere lo stesso torneo, praticamente, in due epoche diverse. "Ovviamente era una vita fa, e devo confessarti che fare le 5 con la sveglia che suona implacabile alle 7 oggi pesa molto più di allora, ma anche alla mia età l'adrenalina che si sprigiona in queste occasioni è fortissima".

Special nel 2009, Special nel 2016. Ma il field è davvero così indurito? Patatone è sincero: "Allora c'erano grossi nomi come Meoni e Misuraca, che per mia fortuna uscirono presto. Oggi al final table ho trovato un osso durissimo come Antonio Bernaudo, ma devo dire che la differenza la trovi fra i "medi": nel 2009 c'era molta più gente che giocava a caso, mentre è aumentata a dismisura la preparazione del giocatore medio, che oggi sa fare molte più cose di allora. In generale oggi è più dura, anche perchè probabilmente nel frattempo sono peggiorato io..."
Come avrete capito, Gianni rimane orgogliosamente un amatore, anche se di lunga data: "I miei amici giovani dell'online mi dicono sempre che sono un regtard e io me la tengo, perchè effettivamente non sono mai stato uno che si pone l'obiettivo di studiare per recuperare il gap o aggiornarsi alle ultime tendenze. Gioco per divertirmi, cercando di dare il massimo sul momento. Anche se qualche libro l'ho letto, il tempo da dedicare al poker mi piace usarlo giocando."
Gianni è anche un membro storico delle Furie Rosse, uno dei primi e più longevi gruppi di amici accomunati dalla passione per il poker. Un gruppo che vanta al suo interno gente che ha fatto del texas hold'em anche una professione come Riccardo Lacchinelli, Alessandro De Michele, Paolo Giovanetti e Marco Pistilli. Ma soprattutto un gruppo di amici, da "Faggione" Scalvini al "Sommo" Raimondi ("uno che bragga anche se vince 200€" cit.). Amici che sfruttano il poker come aggregatore per stare insieme nella goliarda più scanzonata e, molto spesso, con una forchetta in mano: "Il nostro motto è "se sono magri, e se sono normali, non li vogliamo!""
Parliamo di gente adulta, con famiglie, attività lavorative ed esigenze molto differenti tra loro. Una volta si ritrovavano un po' più spesso nei vari tornei live, ma l'appuntamento immancabile è il raduno annuale delle Furie: "In genere affittiamo un agriturismo in provincia di Brescia per tutto un weekend, dove puoi immaginare quanto si mangi. Inoltre, in zona c'è un nostro amico che ha una sala, e approfittiamo per fare un torneino tutto nostro, con in palio una picca che abbiamo fatto realizzare dalla stessa azienda che le fabbrica per PokerStars!"

Ora arriva questa vittoria che, neanche a dirlo, sarà motivo di un'altra cena: "Nello statuto delle Furie c'è una regola non scritta, ma per cui vale la parola d'onore: ad ogni vincita superiore ai 10k scatta automatica la cena. Anche per una pizza, ma ci si deve ritrovare obbligatoriamente!".
Tornando al Sunday Special della notte scorsa, commetto l'errore di chiedergli un'analisi del torneo: "te la do subito e si sintetizza in questa frase: SONO SCESE LE MIE!" Scherza ma non troppo, e non manca di autocritica: "Ti dirò, ci ho anche provato a rovinare la run con un paio dei miei "HeroPatCall". Di che si tratta? Semplice: "sono degli hero call da deficiente, che mi hanno reso famoso tra le Furie".

E' dunque la vittoria del poker vissuto con leggerezza, ironia e pancia possibilmente piena. Una vittoria che sembra uno spot per il nuovo corso di PokerStars, che vuole strizzare l'occhio a gente come Gianni: "Ho letto delle polemiche, in realtà a quelli come me non cambia nulla. Al tempo del primo Special giocavo praticamente tutte le sere, oggi non me lo posso permettere per questioni di lavoro e di tempo che non ho. Comunque, non sono mai stato uno da rincorsa agli status."
Anche live i suoi impegni si sono diradati. "I live importanti li ho sempre giocati da qualificato online: 3 EPT e una dozzina di IPT sono arrivati così. Se mi regalerò uno torneo come sfizio per questo Special? Non credo proprio, non ho intenzione di destinare al poker più soldi di quanto già non faccia. Al limite mi concederò un IPO in più, ecco."