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High Stakes Show

Chi di noi, giocatori di poker online, non si è mai soffermato per qualche minuto a guardare i tavoli dove il gioco è veramente pesante e duro, i cosiddetti tavoli “high stakes”? Il fascino che questi tavoli hanno è indiscutibile, e tutti noi abbiamo sognato, o sognamo,

di poterci sedere a quei livelli e affrontare una delle più dure partite al mondo. Devo confessare che mi capita molto spesso di rimanere ore intere ad assistere alle battaglie che si svolgono generalmente nelle ( nostre ) ore notturne su FullTilt o Prima Network.

Rimango affascinato dal tipo di gioco e dall’ assoluta imprevedibilità dei giocatori:molto spesso è inutile cercare di indovinare cosa si trovino tra le mani i vari Ivey, Benyamine, Townsend o Dwan, e di fronte ad alcune giocate, si rimane spesso sconcertati. Una persona che si trovasse ad osservare per la prima volta un Heads-up tra alcuni degli specialisti del “settore” rimarrebbe disorientata di fronte ad alcune mani che sembrano giocate da dei principianti piuttosto che da veri e propri mostri sacri del texas holdem.
A questi livelli (parliamo almeno dal 25$/50$ NL in su) la varianza è elevatissima, e non è un caso che i piatti più grossi di tutti i tempi del gioco online arrivano proprio dalle partite HU.

Uno dei primi specialisti fu Prahlad Friedman (nella foto a destra), tra l’ altro protagonista al ME delle WSOP dell’anno scorso e vincitore di un braccialetto nel 2003, che tra il 2004 e la prima metà del 2005 fu il vero dominatore del poker online: si giocava su Ubet ai tempi e i tavoli più pesanti erano i 25$/50$ NL. Prahlad dominò la scena per otre un’anno senza incontrare avversari in grado di spodestare il suo regno. “Mahatma”, questo il suo nickname su Ultimatebet, era in grado di distruggere chiunque, anche alcuni dei più quotati pro del circuito professionistico che provavano a sfidare i “young guns” del poker online. Prahlad fu il primo vero grande interprete di uno stile “loose aggressive” che cambiò radicalmente, e definitivamente, la scena del mondo del poker ( e non solo online ).

Il primo a incrinare il regno di Prahlad fu “Green Plastic”, al secolo Taylor Caby, che dopo un primo periodo di studio riuscì a sconfiggere il grande “mahatma” e ad incrinarne l’indiscussa supremazia: Prahlad non regge la pressione e il suo gioco si sfilaccia completamente, fino al punto da costringerlo ad un semi-ritiro; ricompare solo un anno fa, almeno ai livelli più alti, giocando su FTP con il nickname di “spiritrock”. Dopo Friedman non c’è più stato un giocatore che abbia avuto un impatto così devastante sul gioco del poker.

Johnny Lodden (nella foto a destra), riuscì solo in parte ad eguagliare le gesta del suo predecessore. I livelli delle partite erano saliti già fino al 200$/400$ NL e Johnny (“Bad_Ip” il suo nick) riuscì in breve tempo a guadagnarsi la fama dell’invincibile negli HU su Prima poker. Lodden gioca un’aggressione smodata e devastante: inevitabile che nascano dei pot mostruosi, e infatti, in una storica sessione HU tra lui e “fast_freddie”, altro scandinavo, Mohammad Kowassari, che dura ben 8 ore, avviene l’inevitabile: il piatto “monster “ per eccellenza nella storia del poker online: 465.461 $ !!!! Kowassari porta a casa il piatto e Johnny non riesce a riprendersi dalla clamorosa batosta. Ufficialmente abbandona il poker online, anche se in seguito dichiarerà lui stesso di non averlo mai fatto completamente, per ricomparire solo alcuni mesi fa a livelli decisamente meno “pericolosi”.

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Nel frattempo intorno a Fast_freddie si scatena una vera e propria bufera: il giovane svedese viene accusato da molti dei suoi avversari di “cheating”. Lo scandalo monta verso la fine del 2006, quando Texaslimitking (al secolo Alex Dalaklis) lo accusa pubblicamente di aver trovato il modo di infiltrare un trojan nel suo pc e di aver la possibilità di vedere le sue carte in diretta. Mohammad, che nel frattempo ha cambiato nickname e pokerroom ( terror of sweden o The Terrorist ), si trova al centro di un vero e proprio assedio da parte di un folto gruppo di giocatori nordici, capitanato dallo stesso Lodden, che chiede la sua testa e che sostiene di avere le prove del suo imbroglio. Solo in questi giorni Kowassari è finalmente uscito dal guscio dando la sua versione ufficiale dei fatti. Restiamo alla finestra in attesa di sviluppi…

Tornando ai nostri giorni basta accendere il computer e aprire FullTilt Poker per trovare parecchi tavoli 200$/400$ No Limit. Non c’è più un vero dominatore: le statistiche dicono che Brian Townsend è il giocatore che ha vinto di più in questo scorcio del 2007. Il suo Heads-up è spesso devastante anche se non sono pochi gli avversari in grado di sconfiggerlo: Patrick Antonius, Phil Ivey (anche se quest’ultimo sembra aver in un certo senso rinunciato alla sfida), David Benyamine e soprattutto il texano appena ventunenne Tom Dwan, meglio conosciuto come “durrrr” nei tavoli di Full Tilt.

Nel testa a testa Dwan sembra essere il giocatore che può battere chiunque. Poco tempo fa si svolse una clamorosa sessione tra lui e Patrick Antonius: la battaglia su 2 -3 tavoli 300$-600$ durò parecchie ore. Antonius , dai più considerato come il più forte in assoluto, sta subendo una clamorosa lezione dal giovanissimo texano che ad un certo punto è in vincita di oltre mezzo milione di dollari. Dwan sembra aver trovato la chiave per sconfiggere il fortissimo finlandese, non concedendogli tregua e soprattutto chiamando un’altissima percentuale di bet al river, che spesso si risolvono in bluff scoppiati e grossi piatti per durrrr. Dopo molte ore Patrick riesce però a trovare un punto e farsi chiamare un riverbet devastante che crea il secondo piatto per dimensioni di tutti i tempi. Poche mani dopo Dwan abbandona la sessione restando comunque parecchio in vincita e, soprattutto, destando una grossissima impressione in tutti gli osservatori.

Senz’altro rispetto ad un paio di anni fa il livello del gioco è cresciuto parecchio e non sembra più esserci nessuno in grado di dominare il gioco online come ai tempi di Prahlad Friedman. Sempre più giocatori si affacciano alla ribalta e tentano di sfondare ai livelli più alti. Alcuni ci riescono, per altri è un vero e proprio bagno di sangue. Di certo la crescita della comunità internet del poker ha fatto sì che si sia creato un notevole livellamento verso l’alto dal punto di vista tecnico. Basti pensare a quanti ogni anno siano i giocatori che riescono a sfondare, passando dall’essere giovani promesse del poker online, a vincitori di grossi eventi live nei circuiti WPT o WSOP.
La caccia al trono resta comunque aperta ….

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