A quattro settimane dal grande evento del final table del Main Event WSOP con la vittoria di Jonathan Duhamel, emergono retroscena interessanti sulle strategie e la preparazione dei November Nine durante questi mesi di lunga attesa.
Ancora fa discutere la proposta - formulata a Londra durante le WSOPE - di sua Maestà Phil Ivey di voler allenare Michael Mizrachi ospitandolo nella sua mega villa di Las Vegas. Il rifiuto clamoroso di ‘The Grinder’ ha chiuso la vicenda in maniera inaspettata.
Chi invece non se l’è sentita di dire no è stato il canadese Matthew Jarvis che ha accolto con piacere le proposte del connazionale Sorel Mizzi, il quale si è trasformato in coach d’eccezione da agosto fino all’appuntamento di novembre. Nonostante l’importante sostegno, per il player di Toronto le cose non sono andate molto bene, chiudendo solo all’ottavo posto, senza poter reagire ai colpi geniali di Joseph Cheong, capace di un bluff al river che è costato molte chips al canadese. Lo stesso ‘Imper1um’ ha commentato: “E’ stato molto credibile e logico il suo modo di giocare in quella mano, anche io ero convinto che il californiano avesse qualcosa in mano”. Le telecamere di ESPN hanno invece svelato il contrario.
Nonostante sia partito molto short, Jason Senti ha stupito tutti nelle prime battute del tavolo finale per il suo gioco aggressivo e brillante: uno dei segreti di questa trasformazione può essere dovuta a mesi di duro lavoro vicino a due fenomeni come Phil Galfond e Annette Obrestad che lo hanno istruito intensamente. Lo stesso Jason fa parte del team di coach di BlueFire Poker guidato proprio da “OMGClayAiken”.
Chi non poteva esimersi da un intenso programma era l’unico dilettante presente al tavolo: Soi Nguyen che si è affidato alle cure dell’amico Nam Le, esperto player professionista anche lui californiano ma di origini asiatiche.
Il runner-up John Racener, si è preparato in un attico di lusso di Tampa, dove alla vigilia del grande evento ha riprodotto il tavolo finale con l’aiuto di otto giocatori professionisti che avevano studiato lo stile di gioco di ciascuno dei November Nine. Dopo una lunga nottata e oltre dodici ore di gioco, indovinate come è finita? John ha perso l'heads-up...
Chi ha voluto prepararsi nella solitudine del suo Quebec, è stato Jonathan Duhamel che ha evitato di partecipare ad eventi live e si è dedicato solo al cash game online su PokerStars.
Sulla stessa linea Filippo Candio che ha rifiutato in questi mesi qualsiasi idea o proposta di coaching ed ha preferito vivere la vigilia a Las Vegas con un mese d’anticipo, vicino agli amici Gabriele Lepore e Flavio Ferrari Zumbini.