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Jean-Marc Bellini, la calma al potere: “Ho foldato JJ da chipleader 9 left, ecco perchè…”

Da poco più di 48 ore ha portato a termine l’impresa di vincere la 29esima tappa del PPTour, precisamente a Campione d’Italia. Di Jean-Marc Bellini il grande pubblico italiano sa quasi nulla, ma chi segue il live lo ricorda per una discreta tradizione con i tornei di casa nostra: il mese scorso, sempre a Campione, aveva vinto un PMW (Poker Masters at Work) per 10.000€, mentre quasi un anno addietro si portava a casa la picca del Mini IPT, conquistato a Saint Vincent insieme a 42.000€.

Sempre calmo ed amichevole al tavolo, Jean-Marc è un 34enne di Montreux, sede tra le altre cose di un prestigioso jazz festival. E proprio da queste origini iniziamo la nostra chiacchierata con lui…

Sentendo che sei di Montreux, la mia prima curiosità non può che essere “Sei appassionato di jazz?”

Non solo di jazz, sono un grande appassionato di musica in generale e ascolto generi diversissimi tra loro, dalla classica al metal. Oltretutto la musica mi aiuta molto a mantenermi concentrato nel gioco, specialmente dopo una bad beat.

Puoi definirti un professionista? E da quanto giochi?

No, nel senso che ho un lavoro “normale”, però amo alla follia questo gioco e l’ho sempre preso molto seriamente. Cerco continuamente di migliorarmi e faccio il possibile per tenermi aggiornato. Con il NL Hold’em iniziai circa 12 anni fa, come molti altri in partite casalinghe tra amici. Ho giocato un sacco di piccoli tornei in Svizzera, ma da circa 1 anno e mezzo mi sono lanciato anche in alcuni eventi esteri anche se con buy-in non altissimi, diciamo tra 300 e 1.000€.

Sei sempre così calmo, pacifico e pronto al sorriso indipendentemente da ciò che succede al tavolo. E’ il tuo approccio standard o magari ti sentivi particolarmente confident in questo torneo?

No, è tutto naturale e cerco sempre di mantenere questo atteggiamento anche nella vita reale. Inoltre ho rispetto sia verso il gioco che verso gli avversari, quindi non c’è ragione di assumere atteggiamenti aggressivi. Comunque stavolta ero davvero molto confident, perchè venivo da qualche final table recente e perchè avevo uno stack che mi permetteva di attuare una strategia conservativa e non prendere troppi rischi.

Nel final table “ufficioso, con 9 giocatori al tavolo, hai foldato JJ su una azione molto strong (Su bui 25.000/50.000 Romeo manda da utg per 750.000, Napoli repusha da cutoff per 1.110.000 e Jean-Marc si ritrova con 3.670.000 sul big blind). Il board poi ha detto che avresti fatto poker di jack. Al di là del risultato, cosa ti ha spinto al fold? E vedendo come sono andate poi le cose al final, ti sei convinto ancora di più della bontà della tua decisione?

Diciamo subito che non è stata una decisione semplice, perchè avevo l’opportunità di eliminare due giocatori in un colpo solo e, nel caso avessi perso il colpo, sarei rimasto con più di 50 big blinds.
Però in quella mano il range di Napoli è QQ+ AK+, e il suo modo di togliersi la cuffia prima dell’azione è stato un ulteriore segnale, quindi credo che il fold sia stato la decisione più giusta. La chiave per questo final table era proprio il mio stack, e la cosa più importante per me era conservare la chiplead. In questo senso, avere 7 o 8 giocatori al tavolo non faceva una grossa differenza, per me.

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La struttura del PPTour è stata un buon alleato, nella tua strategia?

Assolutamente, questa è la migliore struttura possibile per me: non troppe chips di partenza permettono di fare pot control già nei primi livelli, e la durata degli stessi garantisce una gradevole giocabilità lungo tutto l’arco del torneo.

Jean Marc Bellini premiato dalla splendida Pamela Camassa
Jean Marc Bellini premiato dalla splendida Pamela Camassa

C’è stato qualche giocatore in particolare che ti ha dato del filo da torcere?

Prima del final table ho cercato tutti i miei avversari su Hendon Mob e il giocatore con più esperienza era Fedeli. Ma ho più di un sospetto che De Giorgi sia un buon giocatore online. Non avevo giocato molto con lui prima del final table, e già dopo poche mani avevo capito che dovevo guardarmi da lui. Fortunatamente, posizione e stack mi sono state di grande aiuto.

Tornerai a difendere il titolo?

Attendo di conoscere i particolari della prossima tappa, comunque l’intenzione è ovviamente di sì.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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