Johnny “Oklahoma” Hale è deceduto nei giorni scorsi a 92 anni. Era uno dei più longevi giocatori di poker e ha partecipato alle prime edizioni delle WSOP.

Gli ultimi anni di uno che ha fatto la storia
Negli ultimi anni della sua vita non mancava mai ad un evento senior, aveva partecipato alle primissime edizioni delle World Series Of Poker e aveva anche collaborato con Benny Binion alla diffusione dei tornei Senior nella maggior parte degli eventi facenti capo alle WSOP. Il suo nome era Johnny Hale, ma tutti lo ricordano come “Oklahoma”.
La vita di Hale comincia il 30 settembre del 1927 a Pittsburgh, nello stato americano dell’Oklahoma, dove Johnny è cresciuto fino a frequentare la Oklahoma University per poi arruolarsi nella marina militare con la quale prese parte alla guerra di Corea.
Poco dopo il servizio di leva, Hale fece fortuna nel settore edile, qualche anno prima di incrociare il poker sulla sua strada per Damasco.
Johnny “Oklahoma” Hale
Card Player, che per prima ha dato la notizia della sua scomparsa, scrive che Hale ha cominciato a organizzare delle partite High Stakes nella sua residenza di Tulsa, la seconda città più grande di Oklahoma e da quel momento non si è più fermato, cominciando a fare la spola tra il lavoro nel suo Stato e i Casinò di Las Vegas.
Negli anni 80 le sue skill da pokerista vennero fuori con prepotenza: il 1980, in particolare, fu il suo anno di grazia, quando andò a premio in tre tornei delle WSOP, con due terzi e un secondo posto, per un totale di $29.000.
Seppur non abbia mai colto una vittoria alle WSOP, “Oklahoma” è stato eletto miglior giocatore della manifestazione proprio nel 1980.
Da lì in poi Hale non ha mai abbandonato il poker, soprattutto quello giocato sotto forma di torneo, ma i risultati, sempre più rari con l’andare degli anni, li ha avuti fino a pochi prima della scomparsa.
L'ultimo pochi mesi fa...
Su Hendonmob figura un tenerissimo decimo posto ad un torneo da 200 dollari disputato lo scorso aprile al Wynn di Las Vegas per un premio da $449.
La morte di Hale ha destato parecchie reazioni nel mondo del poker. Andy Rich, “director of poker operations” del Golden Nuggets, lo ricorda come un uomo che mancherà a molti e che rimarrà nel cuore di tutti come la persona che più di tutti si è data una mossa per portare avanti la Seniors Charity Poker Tradition.
Aveva collaborato anche come editorialista per CardPlayer Magazine per un certo periodo e scrisse anche un libro: “La vita e i tempo di un giocatore d’azzardo gentiluomo”.