Las Vegas è stata scossa in queste ore da due annunci importanti: il 16 maggio chiuderà i battenti, dopo oltre 60 anni di vita, il Sahara Hotel Casino, una delle sale storiche della Strip. E presto potrebbero esserci novità importanti anche a qualche chilometro di distanza dalla famosa dorsale che attraversa il centro di SinCity: è sempre più incerto il futuro del Rio Casino che dovrebbe essere venduto da Caesars Entertainment, sempre più intenzionata ad investire nell’online.
La seconda notizia di giornata riguarda proprio la potente multinazionale che è stata autorizzata dal Nevada Gaming Control Board a concludere l’accordo con il noto gaming service provider israeliano 888.
La società, proprietaria del brand delle World Series of Poker, entro fine mese dovrebbe ottenere dalla commissione, una licenza speciale per operare nell’online in tutti i mercati regolamentati del mondo. Per i residenti del Nevada e degli altri stati del Nord America invece bisognerà attendere l’approvazione della legge che è stata presentata in questi giorni in parlamento. La società high tech israeliana 888, con base operativa a Gibilterra, fornirà i software necessari per il poker, i casinò online e le scommesse sportive.
Nel frattempo, la Strip sarà presto orfana del Sahara Hotel Casino, struttura storica costruita nel lontano 1952. Tra le sale dell’epoca, resistono solo il Flamingo ed il Riviera. SBE Entertainment Group che possiede il leggendario resort, arredato in stile marocchino, ha comunicato la chiusura a causa di importanti problemi finanziari.
Il Sahara era famoso per essere tra i pochi casino della Strip a tenere i tavoli di blackjack aperti tutto il giorno. Noti anche gli show che hanno visto esibirsi artisti del calibro di Frank Sinatra, Dean Martin e Cher. Sam Nazarian, CEO di SBE Entertainment Group, sta lavorando per assicurare un futuro alla sala da gioco ma non sarà facile: “Il Sahara non era più economicamente sostenibile a causa anche dell’invecchiamento della struttura. Stiamo lavorando con alcuni partner per trovare nuove soluzioni”. MGM Grand Hotel sta collaborando con SBE Entertainment per gestire le prenotazioni dopo il 16 maggio.
Le novità però a Las Vegas potrebbero non finire: il sito Law Vegas Weekly ha annunciato che Caesars Entertainment a breve ufficializzerà la vendita del Rio Casino che rimane fuori mano rispetto alla Strip. Si tratta di una delle strutture più conosciute dagli appassionati di poker, essendo sede delle WSOP da diversi anni.
Interessato all’acquisto è il gigante dell’intrattenimento notturno ‘The Light Group’ che possiede diversi night club e ristoranti sulla Strip, oltre a locali famosi come il ‘Jet’ del Mirage, ‘The Bank’ del Bellagio e l’esclusivo ‘Haze’ dell’ Aria.
Le vicende del Sahara e di Caesars Entertainment sembrano all’apparenza non collegate ma non è così: le multinazionali di Las Vegas stanno vivendo da oramai cinque anni una crisi senza precedenti. Le revenues, ogni dodici mesi, registrano decrementi che vanno dal 15% al 20%. I fatturati dei casinò sono in netto calo e le prospettive non sono delle migliori. Le major hanno deciso quindi di puntare su altri mercati e di limitare gli investimenti nel Nevada.
Las Vegas Sun ha puntato sull’Oriente (Macao e Singapore) e non solo (verrà costruita una mega struttura in Spagna). Caesars invece è in ritardo in Asia, ha perso tempo nell’est Europa (Slovenia) ed ha preferito scommettere forte sull’online, sfruttando al massimo il brand delle WSOP.
Con la crisi mondiale che ha colpito soprattutto il turismo (il numero dei giorni di pernottamento dei clienti a Las Vegas è diminuito drasticamente), la nuova frontiera del gioco è in rete. Caesars Entertainment sembra averlo capito prima di tutti a Las Vegas. Non a caso, durante le ultime elezioni del 2010, ha sponsorizzato ufficialmente la candidatura del potente Senatore Democratico Harry Reid che da dicembre è impegnato a Washington, nella dura battaglia per far approvare una nuova legge federale sul gioco online.