Non è stato decisamente un buon gennaio per i tanti casinò della città di Las Vegas. Nel primo mese di quest’anno, infatti, le tante strutture da gioco disseminate a Sin City hanno raccolto complessivamente 883,3 milioni di dollari, ossia un -3,2% rispetto a 912,7 milioni dello stesso periodo del 2009.
Nonostante però una tendenza negativa che prosegue pressochè ininterrota da ormai 23 mesi – e seconda, per intensità, solo a quella generata dall’attentato terroristico dell’11 settembre 2001 - alla Gaming Control Board del Nevada pare che tutti abbiano comunque tirato un sospiro di sollievo, visto che il calo registrato è stato decisamente meno marcato di quanto effettivamente si aspettassero. “Ci attendevamo risultati molti più negativi, a dir la verità” ha commentato Frank Streshley – della divisione Tasse & Licenze della GCB. “Ma invece le cose sono andate sicuramente meglio rispetto alle nostre aspettative”.
Lo stesso Streshley ha poi aggiunto di essere abbastanza ottimista per il futuro, poichè anche nel mese di dicembre dell’anno scorso si era avuto un calo del 3,2%, e che quindi tale dato potrebbe stare ad indicare che l’industria del gioco nel Nevada ha forse raggiunto il picco più basso e che, pertanto, i tempi per la tanto sospirata ripresa potrebbero essere più brevi che mai.
Indicazioni favorevoli a supporto di tale ipotesi arrivano comunque anche dalle entrate fiscali, in deciso aumento dopo il forte rallentamento nel periodo precedente che aveva influito in maniera piuttosto pesante sul bilancio dell’intero Stato. In tale ambito si è infatti registrato un incremento del 27%, con un passaggio dai 33,4 milioni di dicembre fino agli attuali 60 milioni di dollari di febbraio.
Meno bene se la passano, invece, nelle altre zone dello stato del Nevada, con un differenza nelle entrate a toccare quote negative fino all’11%, tra le quali non si salva neanche Reno – capoluogo della contea di Washow – che ha registrato un -8,8%.